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Don Michele Mottola confessa le molestie: "Sono colpevole"

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Don Michele Mottola, arrestato con l'accusa di molestie su una bimba di 10 anni, si è dichiarato colpevole.

Don Michele Mottola, sacerdote di Aversa, in provincia di Caserta, ha confessato le molestie – durate mesi – su una bimba di 10 anni. Fondamentale per portare alla luce l’ennesimo caso di pedofilia, è stato l’immenso coraggio della bambina, di soli 10 anni. Della vicenda si è occupata anche il programma televisivo Le Iene.

La confessione: “Sono colpevole”

La confessione è avvenuta davanti al giudice per le indagini preliminari a cui il caso è stato affidato. Dopo l’arresto, il parroco ha ammesso le molestie e si è dichiarato colpevole per tutti i capi di accusa. Ha aggiunto di volersi ora affidare “alla giustizia divina e terrena“, oltre a chiedere scusa alla famiglia della giovanissima vittima. Il suo legale, l’avvocato Antimo D’Alterio, ha chiesto che don Michele Mottola sia condannato agli arresti domiciliari, dal momento che non ci sarebbero elementi per giustificare la detenzione in carcere.

Don Michele Mottola: accuse di molestie

Gli incontri segreti avvenivano sagrestia, lontano da occhi indiscreti. Siamo a Dicembre del 2018. La bambina trova il coraggio di dire ad altri due parrocchiani le molestie subìte da Don Mottola ma non viene creduta. Allora decide di registrare gli incontri.

“Se tua madre fosse un pochino più consenziente, ti terrei qui con me tutto il giorno. Lo sai che ti voglio bene, vero? Lo vuoi un bacino?” dice Don Michele Mottola. Poi si sente chiaramente la bambina dire: “basta, basta, basta”. Ma il prete insiste ed incalza: “Abbracciami, baciami… Dobbiamo fare le cose per bene”. A questo punto riesce a fuggire e fa sentire gli audio registrati ai due parrocchiani i quali, questa volta, non possono far altro che crederle. I due preti dicono alla piccola di raccontare tutto ai genitori.

Ma la bambina ha troppa vergogna e non riesce a confidarsi con i genitori. Si affida così alla penna. Inizia a scrivere moltissime lettere, nella speranza che le sue parole possano essere lette e lei possa essere salvata. Trascorrono così altri due mesi.

Siamo a Febbraio 2019. La bambina decide di farla finita. Con tutto il coraggio di cui dispone (moltissimo) affronta Don Michele Mottola. “Gradirei non continuare con quelle cose che facciamo”, gli dice. Lui, cerca di farla sentire subito in colpa, rispondendo: “Mi consideri un malato mentale se mi tratti così. Ti chiedo scusa se ti ho scandalizzato. Non vorrei tu pensassi che io faccia violenza ai bambini. Abbiamo fatto delle cose, sì ma è stata una storiella. Ora si ferma là. L’importante è che tu non l’abbia detto a nessuno. Vero che non lo hai detto a nessuno?”.

La bambina nega di averlo detto ai due parrocchiani, ma qualche settimana dopo, cede e racconta del tradimento a Don Mottola. Il sacerdote decide di affrontare di petto la situazione e convoca la madre. E durante il colloquio, riesce a convincere il genitore che la figlia di 10 anni si sia inventata tutto.

A questo punto però, i due parrocchiani decidono di farsi avanti: Don Mottola, messo alle strette, confessa.