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Donna muore al pronto soccorso di Imola: era in attesa da oltre un'ora

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Una donna di 57 anni in preda a un malore è morta al pronto soccorso di Imola dopo essere stata lasciata in sala d'attesa per oltre un'ora e mezza.

Tragedia ad Imola, in provincia di Bologna, dove una donna di 57 anni è morta al pronto soccorso cittadino dopo aver atteso per oltre un’ora di essere visitata a causa di un malore. Il decesso è avvenuto lo scorso primo novembre, ma solo adesso la notizia è emersa grazie all’interessamento dei familiari della donna che hanno già presentato una denuncia ai Carabinieri per fare luce sull’accaduto. I parenti hanno inoltre contattato un avvocato e al momento il fascicolo d’indagine è già stato trasmesso alla procura.

Donna muore al pronto soccorso di Imola

Stando alla ricostruzione dell’accaduto, la 57enne si sarebbe recata in serie condizioni – ma in maniera autonoma – al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola a seguito di un malore. Una volta li, la donna è stata accolta dal personale sanitario che l’ha fatta accomodare in sala d’attesa dov’è rimasta per circa 100 minuti.

Dopo oltre un’ora e mezza, la donna si è quindi recata in bagno, ma una volta uscita ha avuto un mancamento, crollando a terra per un arresto cardiaco. Al momento tuttavia, non è ancora chiaro cosa sia accaduto nei minuti successivi alla morte della 57enne, ed è anche il motivo per cui i familiari hanno deciso di andare a fondo della vicenda.

Le due visite precedenti

Non era però la prima volta negli ultimi giorni che la donna si recava al pronto soccorso cittadino. Nelle giornate del 28 e del 30 ottobre scorsi infatti la 57enne era stata qui trasportata in ambulanza a seguito di una caduta avvenuta nel parcheggio dell’ospedale. Al momento la salma della donna agli accertamenti amministrativi del caso, ma sarà solo la magistratura che potrà decidere in merito ad un’eventuale esame autoptico. Nel frattempo dalla Ausl di Imola affermano: “Stiamo facendo tutte le necessarie verifiche per capire cosa sia effettivamente accaduto quella mattina”.