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Cesare Battisti: la Cassazione contro la cancellazione dell'ergastolo

cesare battisti

La Cassazione ha respinto la richiesta di riduzione della pena presentata da Cesare Battisti.

La Cassazione si è espressa e ha giudicato inammissibile il ricorso presentato da Cesare Battisti per la cancellazione della condanna all’ergastolo. L’ex terrorista aveva chiesto la commutazione della pena dall’ergastolo a 30 anni.

Cesare Battisti: confermato l’ergastolo

La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha detto no alla cancellazione dell’ergastolo all’ex terrorista Cesare Battisti. La decisione è arrivata in mattinata, al termine di un’udienza in camera di consiglio. La Corte è giunta alla sua decisione dichiarando inammissibile il ricorso presentato da Battisti contro l’ordinanza con cui il 17 maggio scorso la Corte d’Assise d’appello di Milano aveva negato la commutazione della pena dall’ergastolo a 30 anni di reclusione.

La decisione della Cassazione

Cesare Battisti fu condannato per quattro omicidi compiuti alla fine degli anni 70. La sua difesa ha quindi depositato un ricorso alla Cassazione con la richiesta di annullamento della sentenza emessa dai giudici di Milano a seguito dell’arresto avvenuto dopo ben 37 anni di latitanza. Oggi è arrivata la decisione della Suprema Corte, i cui giudici hanno rifiutato il ricorso. Cesare Battisti resta quindi condannato all’ergastolo senza ottenere la riduzione della pena a 30 anni.

Secondo quanto giudicato dalla Cassazione, le questioni sollevate con il ricorso “concernevano la persistente efficacia dell’accordo di commutazione della pena stipulato tra le autorità italiane a brasiliane in vista dell’estradizione dal Brasile, poi non avvenuta, nonché la legittimità della procedura culminata con l’espulsione del condannato dalla Bolivia“. Esprimendosi in tal senso, la Cassazione ha confermato la decisione presa dai giudici in Appello.