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Violenza sulle donne: l'immagine dell'agenzia Taffo genera polemiche

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Scoppia la polemica sull'immagine scelta dall'agenzia Taffo per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

L’agenzia di onoranze funebri Taffo torna al centro delle polemiche per un’immagine pubblicata nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il messaggio arriva da Twitter e vuole essere una provocazione. Infatti, l’agenzia è nota per la scelta di battute o hashtag per la sua promozione. Questa volta, però, sembra aver esagerato. “Purtroppo, troppe volte, anche denunciare non basta – scrive su Twitter l’agenzia -. Ogni 72 ore una donna viene malmenata o muore. #giornatamondialecontrolaviolenzasulledonne”. Nulla di strano fino a qui, ma l’immagine nasconde invece un’interpretazione discussa.

Violenza sulle donne: agenzia Taffo

L’immagine scelta dall’agenzia di onoranze funebri Taffo per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne è particolare. Infatti, l’interpretazione può seguire due vie. Quando una donna viene violentata può morire o denunciare. L’estrema semplificazione di un argomento talmente delicato, però, ha scatenato le polemiche sul web. Alcuni hanno fatto notare che talvolta anche chi denuncia viene ucciso. O ancora non si può dare per scontato che tutte le donne subiscano violenza. Infine, qualcuno ha interpretato l’immagine con un’altra accezione: le donne che non denunciano sembrano “averla cercata”. In generale, però, le critiche riguardano la semplificazione di un tema troppo delicato.

Le scuse di Taffo

A seguito delle critiche, però, Taffo si è scusato pubblicamente con un successivo messaggio: “Il post è un iperbole, è chiaro che esistono anche donne felici e donne che non hanno mai subito violenze. È anche vero che le istituzioni non aiutano, non informano e anche se una donna denuncia poi manca la certezza della pena“. inoltre, aggiunge poi: “È lapalissiano che la colpa è di uomini violenti e infami, non serve scriverlo. Non importa se arriva qualche critica, se questo post serve a dare la forza o a far capire anche solamente ad una donna, la situazione in cui versa, noi abbiamo già vinto”.

Di fronte invece alle accuse di un utente che invitata a togliere il post, l’agenzia ha risposto così: “Solo te pensi che il problema sia nelle vittime, te lo garantiscono i 12 mila like al post. Andate a criticare chi di dovere, scendete in piazza quando serve. Le leggi non le facciamo noi, quello che possiamo fare noi è informare tutte le donne che esiste un numero, che FORSE può salvarle la vita. PUNTO lo diciamo noi, non te”.