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Nubifragio a Roma: la città è in tilt per le numerose strade allagate

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La situazione dopo il nubifragio a Roma è critica: i cittadini insorgono di fronte a una città rimasta paralizzata dopo un paio di ore di pioggia.

Sulla città di Roma si è abbattuto un violento nubifragio: la situazione delle strade oggi è critica. Insorgono diverse polemiche, inoltre, per le foglie non raccolte che hanno ostruito i tombini causando allagamenti diffusi. Sono bastate un paio d’ore di pioggia intensa per mandare nel caos la Capitale. Le immagini diffuse sul web, infatti, denunciano una situazione inaccettabile. Il temporale si è abbattuto su Roma a partire dalle ore 18 di lunedì sera. In pochissimi minuti, però, le strade anche centrali della capitale si sono inondate e per molti romani il rientro è stato drammatico.

Nubifragio a Roma: situazione oggi

Non è accettabile che dopo un nubifragio Roma rimanga paralizzata: la situazione delle strade oggi è ancora drammatica. Nella serata di lunedì, infatti, un violento acquazzone è sceso sulla capitale mandando nel caos tutto il centro cittadino. Da quanto si apprende dalle immagini di denuncia e critica sul web, la stazione Termini si è allagata. Un video su Twitter mostra una vera e propria cascata di acqua che invade la stazione centrale. Anche moltissime fermate della metropolitana erano inagibili, ad eccezione del lato commerciale, ovvero quello che non è di pertinenza del comune. Nella giornata di oggi, però, è stata riaperta la metropolitana, è arrivato l’ok per l’apertura Manzoni mentre resta chiusa la metro Repubblica. Infine, la stazione ha riaperto soltanto in uscita alle ore 10:45 di martedì 3 dicembre.

Il piano foglie non c’è

Nelle periferie di Roma la situazione era anche peggiore: le foglie che hanno bloccato i tombini hanno causato ulteriori allagamenti in moltissime piazze. Soltanto negli ultimi gironi, infatti, i lavoratori di Ama del gruppo Lila avevano denunciato la mancanza di un piano di raccolta delle foglie.

“Una volta in Ama – scrivono su Facebook – tra i tanti servizi straordinari e stagionali che avevamo come compiti di istituto, c’era il cosiddetto Piano foglie. Si organizzavano delle “task force” prevalentemente in servizio straordinario con mezzi speciali di intervento, che non abbiamo mai migliorato e/o perfezionato, anzi. Ma il servizio lo si faceva tempestivamente e nei giorni adatti, perché organizzato dalle varie zone operative Ama. Poi la stazione appaltante Ama preferì esternalizzare, prima senza gara, poi ci furono le gare, ma fuori tempo e sbagliate. Tuttora, ancora non si capisce bene in che situazione ci troviamo. Sono talmente tante le sanzioni nei confronti delle ditte private per conto Ama inadempienti, che ormai non si capisce più nulla“.