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Orrore a Firenze: violenta per un mese l'ex cognata

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Orrore a Firenze: un uomo ha sequestrato per un mese l'ex cognata, picchiandola, umiliandola e abusando di lei. Indagano i Carabinieri.

Un uomo di 55 anni è riuscito a convincere l’ex cognata, 53, a seguirlo nel suo casolare, situato nelle campagne della provincia di Firenze. Lì ha tenuto per un mese la donna, picchiandola, umiliandola e abusando di lei. La donna era segregata un po’ nel pollaio del suo casolare, un po’ in una roulotte.

Dopo settimane di prigionia, la 53enne è riuscita a liberarsi. Dopo aver camminato per 6 chilometri nei boschi, ha incontrato un automobilista di passaggio al quale ha chiesto aiuto. Subito sono scattate le indagini, coordinate dalla pm Beatrice Giunti.

Durante la mattina di oggi, venerdì 6 Dicembre 2019, i Carabinieri di Pontassieve, su ordine del gip di Firenze Angela Fantechi, hanno arrestato l’uomo. Il 55enne si trovava in libertà vigilata: ora è chiuso nel carcere di Sollicciano. Le accuse nei suoi confronti sono di sequestro di persona in concorso, lesioni, violenza sessuale, violenza privata, rapina e indebito utilizzo di carte di pagamento.

Orrore a Firenze: violenta ex cognata

La vicenda risale a Settembre 2019. L’uomo, con la complicità del fratello, aveva attirato nella propria casa, in una zona isolata della Val di Sieve, l’ex cognata. Fatta entrare con l’inganno nel pollaio, l’avrebbe picchiata (utilizzando anche un tubo di plastica) e legata a una branda metallica. La donna veniva liberata solo un paio di volte al giorno per mangiare, solitamente con acqua e biscotti.

Durante la prigionia la 53enne è stata costretta a scrivere una lettera indirizzata all’ex coniuge per giustificare la sua assenza, dicendo che si sarebbe trasferita all’estero. Inoltre, è stata obbligata a fare una delega alla compagna del suo aguzzino per utilizzare la carta di pagamento della vittima.

Il gip Angela Fantechi ha disposto l’obbligo di dimora per il fratello, al momento ritenuto complice del sequestro. Resta da definire il ruolo della compagna dell’arrestato la quale, avrebbe usato più volte la carta della vittima.