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Terremoto Mugello, l'Ingv: "Scosse possono continuare per giorni"

terremoto firenze

L'esperto dell'Ingv, Romano Camassi, ha provato a spiegare com'è la situazione nella zona del Mugello colpita dal terremoto.

Grande spavento durante la notte tra domenica 8 e lunedì 9 Dicembre 2019 per gli abitanti del Mugello e di tutta la Toscana. Migliaia di persone si sono svegliate di soprassalto a causa di una serie di scosse di terremoto che ha fatto tremare la Regione insistentemente. Il sisma più forte ha avuto una magnitudo di 4.5 ed è avvenuto alle 4.37 del mattino.

Le altre scosse, una settantina in tutto, hanno avuto in generale una magnitudo compresa tra il grado 2.0 e il grado 3.4. Si sono verificate tutte a pochi minuti di distanza l’una dall’altra creando un tremore continuo che ha preoccupato i cittadini. Si registrano dei danni ad alcuni edifici a Scarperia San Piero e Barberino.

Terremoto Mugello Ingv

Romano Camassi, ricercatore dell’Ingv della sezione di Bologna, ha provato a spiegare com’è la situazione nella zona colpita dal sisma. Camassi ha rivelato come, in quel territorio, non si possa parlare di scosse di assestamento ma di una sequenza che, per sue caratteristiche, può continuare per giorni se non settimane, portandosi dietro altre decine o centinaia di terremoti.

Il bacino del Mugello, ha poi continuato Camassi, possiede una orografia che si presenta determinato dagli sforzi tettonici prodotti dai terremoti. Questa, secondo il ricercatore, è la manifestazione di un processo di estensione e stiramento della crosta in quella parte dell’Appennino. Camassi poi, conclude dicendo come ci sia un collegamento tra le scosse che hanno spaventato la Toscana e il sisma che ha portato distruzione e morte (51 le vittime) in Albania lo scorso martedì 26 Novembre 2019. “È lo stesso motore. Anche l’Albania si trova, infatti, sul margine orientale della placca adriatica e quindi quel terremoto appartiene agli stessi processi geologici che generano i sismi dell’Appennino”.