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Delitto Novi Ligure: Don Mazzi difende dalle critiche Erika De Nardo

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Don Mazzi risponde alle critiche dell'opinione pubblica in merito al recente matrimonio di Erika De Nardo, autrice del delitto di Novi Ligure.

A quasi vent’anni dal delitto di Novi Ligure, Erika De Nardo continua ad essere oggetto della gogna pubblica soprattutto dopo la notizia del suo avvenuto matrimonio apparsa nelle scorse settimane sui media. La pioggia di critiche piovute addosso alla De Nardo (una dei due autori materiali degli omicidi assieme al fidanzato di allora Omar Favaro) ha gettato nello sconforto colui che proprio negli ultimi anni ha aiutato la ragazza a ricostruirsi una vita dopo il carcere grazie alla sua comunità Exodus: Don Mazzi.

Don Mazzi sul delitto di Novi Ligure

È proprio il sacerdote 90enne a definirsi deluso dalle offese che l’opinione pubblica ha gettato su Erika De Nardo e su suo padre, malgrado la donna abbia finito di scontare la pena che le era stata inflitta per l’omicidio della madre e del fratellino avvenuto nel 2001. Intervistato da Famiglia Cristiana Don Mazzi racconta: “Nella mia ingenuità credevo fosse consolante pensare come un padre e una figlia usciti da dolori immensi, oggi fossero sereni, per non essere stati travolti dai fatti e soprattutto da tutta la cattiveria e il fango che la cosiddetta opinione pubblica ha scaricato senza un minimo di umanità sull’infinito dolore per un verso e sull’inspiegabile massacro per l’altro”.

Il ricordo del padre di Erika

IL riferimento di Don Mazzi è a Francesco De Nardo, il padre di Erika, che malgrado abbia subito nel delitto la perdita della moglie e di un figlio è riuscito a perdonare la primogenita seguendola attraverso il suo percorso di riabilitazione sociale: “Per questo ricordo Francesco De Nardo, il padre, che ha seguito la figlia con una costanza, una tenerezza e una bontà degna della stima e dell’ammirazione non solo mia, ma di tutti. Il dolore, il silenzio, gli incontri settimanali con la figlia, il perdono totale, i numerosi colloqui tra noi, hanno dato a quegli anni, un significato enormemente meditativo anche per me”.