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Caso Yara, Bossetti: "Mia moglie non decide della mia vita"

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La moglie di Massimo Bossetti, Marita Comi, ha dato mandato a nuovi legali per difendere il marito nel caso Yara Gambirasio. Lui è contrario.

La moglie di Massimo Bossetti, Marita Comi, ha dato mandato a nuovi legali per difendere il marito. Gli avvocati, a loro volta, avevano dato incarico ad alcuni periti. Il tutto però, stava accadendo all’insaputa del muratore di Mapello, condannato all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne, uccisa a Brembate di Sopra nel Novembre 2010.

Quando ha appreso della novità Massimo Bossetti ha deciso di inviare immediatamente la diffida ai nuovi avvocati e ai consulenti. “Non ho mai autorizzato mia moglie a decidere della mia vita” avrebbe dichiarato Bossetti come riporta l’Adnkronos.

Dal carcere, Bossetti ha redatto una lettera: “Gentilissimi avvocati ho appreso da mia moglie Marita Comi che la stessa ha firmato una nomina a vostro favore contrariamente alla mia volontà. Gli unici avvocati che possono lavorare sul mio caso sono l’avvocato Salvagni e l’avvocato Camporini”. Il muratore ha poi aggiunto: “Vi diffido pertanto dal compiere qualsivoglia attività processuale o extraprocessuale nonché eventuali indagini difensive in mio favore. Mi riservo di valutare il vostro comportamento e se del caso denunciarlo in ogni sede agli organi competenti”.

Caso Yara, Bossetti scrive dal carcere

Bossetti continua la sua rimostranza rivolgendosi al suo consulente. “Egregio signor Infanti, ho recentemente appreso che si sta occupando del mio caso. Non capisco a quale titolo non avendo ricevuto da me alcun incarico in tal senso. Non ho autorizzato nessun altra persona, nemmeno mia moglie, ad assumere decisioni in tal senso così importanti per la mia vita”. In conclusione della lettera, il muratore intima al consulente di cessare qualsivoglia attività con effetto immediato, altrimenti provvederà a denunciarlo alle autorità competenti.