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Omicidio Sacchi, Munoz: "Anastasiya disse a Luca che era tutto ok"

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Nel racconto di uno dei testimoni, Domenico Munoz, sono emersi nuovi dettagli su quanto accaduto la sera dell'omicidio di Luca Sacchi.

Durante l’interrogatorio a uno degli amici di Luca, Domenico Costanzo Marino Munoz, è emerso qualche nuovo dettaglio sul caso del personal trainer ucciso a Roma.Il ragazzo è stato ascoltato in qualità di persona informata sui fatti nell’ambito dell’indagine. L’omicidio di Luca Sacchi, quindi, si compone di una nuova rivelazione: Anastasiya avrebbe detto al fidanzato “tutto a posto”. “Luca non ha detto nulla ma ha annuito con la testa. Io non ho chiesto nulla” ha detto Domenico.

Omicidio Sacchi, la testimonianza di Munoz

Domenico ha raccontato agli inquirenti quanto accaduto prima e dopo il colpo sparato da Valerio Del Grosso che ha ucciso Luca. La ricostruzione del ragazzo ha fornito alcune rivelazioni sull’omicidio di Luca Sacchi. In particolare, “Giovanni Princi (amico di Luca e arrestato per il tentativo di acquisto di droga ndr.) ci ha salutato sul marciapiede di via Bartoloni mentre eravamo presenti io, Luca ed Anastasia” ha detto Domenico. Poi, Anastasiya “si è allontanata. Non ho visto cosa facesse perché si trovava alle nostre spalle e avrà detto qualcosa a Luca che io non ho percepito. Anastasia aveva lo zaino in spalla e credo che sia tornata indietro verso via Latina, ma non l’ho vista perché io e Luca avevamo già svoltato l’angolo su via Mommsen. La fidanzata di Luca dopo circa due minuti ci ha raggiunti e ha detto a lui: ‘tutto a posto!”.

Inoltre, “la sera dell’aggressione ha aggiunto ancora Munoz – ho percepito che Luca, Anastasia, Giovanni Princi e le persone notate in via Latina stavano facendo qualcosa di poco lecito e, come da mia abitudine, ho preferito farmi i fatti miei”.

Le indagini

Il verbale contenente l’audizione e la ricostruzione dell’amico di Luca è stato consegnato alla Procura di Roma. “Da quello che ho appreso durante questo periodo dai giornali – ha aggiunto ancora il ragazzo -, ritengo molto verosimile che la sera dell’aggressione Luca, Anastasia, Princi, i due soggetti conosciuti da quest’ultimo e probabilmente i due aggressori, avessero concordato una cessione o l’acquisto di sostanze stupefacenti. Non penso proprio che nella nostra passione della moto qualcuno abbia fatto traffico di moto o parti di esse, rubati. Anzi lo escludo”.