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Cerciello Rega, carabinieri a rischio processo per aver bendato Hjorth

Cerciello Rega processo Carabinieri

Due Carabinieri rischiano di andare a processo per aver bendato e diffuso le immagini dell'accusato dell'omicidio di Cerciello Rega.

La Procura di Roma ha chiuso le indagini sui carabinieri Fabio Manganaro e Silvio Pellegrini coinvolti nell’interrogatorio di Hjorth, uno degli americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega: i due membri delle forze dell’ordine potrebbero ora rischiare il processo.

Cerciello Rega: rischio processo per i Carabinieri

Manganaro è accusato di aver bendato l’imputato mentre Pellegrini di aver fotografato e diffuso le sue immagini. I due militari, identificati grazie al lavoro dei loro stessi colleghi dell’Arma, sono ora a rischio processo per abuso d’ufficio, ovvero per avere diffuso immagini di persone private della libertà. L’altra accusa riguarda invece l’abuso di autorità per aver bendato il detenuto.

Pellegrini avrebbe diffuso la foto del ragazzo fermato e poi bendato mentre era in caserma in attesa dell’interrogatorio “su almeno due chat WhatsApp, delle quali una dal titolo ‘Reduci ex Secondigliano’”. Lo stesso è accusato anche di rivelazione di segreti d’ufficio. Secondo l’accusa avrebbe fornito specifiche indicazioni sui primi risultati investigativi ottenuti sul caso del collega ucciso, cosa che non era nelle sue prerogative.


A rischiare di dover sostenere un processo è anche il comandante della stazione Farnese, Sandro Ottaviani. L’accusa che pende su di lui è di falso: avrebbe mentito in merito all’arma di Andrea Varriale, il collega Cerciello Rega che la sera dell’omicidio era disarmato. Il comandante aveva invece affermato di aver ricevuto la pistola da Varriale mentre si trovava al Pronto Soccorso Santo Spirito, dove era stato ricoverato il vicebrigadiere.