La Sea Watch 3 è stata dissequestrata e dopo 5 mesi è tornata in liberà: Carola Rackete accoglie con soddisfazione la decisione dei giudici. In un messaggio su Twitter, infatti, la capitana nemica di Matteo Salvini ha scritto: “La Sea Watch 3, rimasta bloccata in porto per quasi sei mesi, è stata finalmente liberata dal tribunale. La giustizia vince sempre alla fine“. Anche dalla ong annunciano: “La Sea Watch 3 è libera!”. “Tuttavia, non manca una riflessione di Carola sulle possibili azioni dell’Ue. Vediamo come prosegue il messaggio.
Sea Watch 3, parla Carola Rackete
I giudici hanno disposto il dissequestro della Sea Watch 3 e la capitana Carola Rackete ha pubblicato un commento a tale riguardo sul suo profilo Twitter. Nonostante “la giustizia vince sempre alla fine”, Carola riflette anche sulla solidarietà e sulle mosse attuate dall’Unione Europea. “Non ci saremmo mai trovati in questa situazione – scrive Rackete – se l’Unione europea avesse mostrato solidarietà trovando una soluzione in merito alla redistribuzione dei migranti. L’avrebbe dovuta trovare ormai anni fa: è arrivato il momento di agire”.
The SEA-WATCH 3 which was blocked in port for nearly 6 months is finally freed by the court.
Justice prevails in the end.We wouldn’t have gotten into this situation at all if the EU had acted in solidarity and found a solution to refugee distribution years ago. It’s time now! https://t.co/yR0OM1q2EZ
— Carola Rackete (@CaroRackete) 19 dicembre 2019
La ong è pronta a tornare a salvare vite umane e su Twitter annuncia la vittoria: “Abbiamo vinto il ricorso al Tribunale civile di Palermo. La Sea Watch 3 è libera! Dopo oltre cinque mesi di blocco nel porto di Licata, ci prepariamo a tornare in mare. La giustizia trionfa sul (ex) decreto sicurezza bis”.
?? Abbiamo vinto il ricorso al Tribunale Civile di Palermo: la #SeaWatch 3 è libera!
Dopo oltre 5 mesi di blocco nel porto di Licata, ci prepariamo a tornare in mare.
La giustizia trionfa sul (ex-) Decreto Sicurezza bis. pic.twitter.com/qaw7pMUYbH
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 19 dicembre 2019
La sentenza
L’avvocato Lucia Gennari aveva dichiarato al Corriere che “la legge prevede che il proprietario del bene sequestrato possa fare opposizione all’autorità competente, che in questo caso è la prefettura di Agrigento. Se la prefettura non rigetta l’opposizione entro il termine di dieci giorni, la norma prevede che la misura del sequestro cessi i propri effetti”.