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Massimo Bossetti: agguato a casa dell'attivista che lo sostiene

massimo bossetti

Pagnoncelli, amico di Massimo Bossetti, non ha mai creduto alla sua colpevolezza e sta portando avanti la battaglia per la riapertura del processo.

Momenti di paura il giorno della vigilia di Natale a Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, paese di origine di Massimo Bossetti. Stando a quanto si apprende, un malvivente avrebbe fatto esplodere la cassetta della posta dell’abitazione di Pietro Pagnoncelli, amico della famiglia del muratore di Mapello che sin dal primo istante non ha creduto alla colpevolezza dell’uomo e si sta battendo per la riapertura del processo. Le indagini sono in corso.

Massimo Bossetti: agguato all’attivista

Stando a quanto si apprende da fonti locali, il muro di contenimento dell’abitazione sarebbe stato gravemente danneggiato a causa dell’esplosione della cassetta delle lettere posizionata all’esterno della casa. La dinamica, però, non è apparsa subito chiara ed è stata evidente la matrice dolosa del gesto solo a seguito della scoperta del nome del proprietario della casa: Pagnoncelli appunto, grande sostenitore dell’innocenza di Bossetti, condannato invece in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio uccisa a Brembate.

La denuncia sui social

Ad annunciare il fatto è stato lo stesso Pagnoncelli che sui suoi social ha scritto: “Un mortaretto non avrebbe mai causato un danno del genere. Non ho nemici, non ho problemi con nessuno. Mi batto per Massimo e ultimamente lo sto facendo su Facebook” ha scritto lasciando intendere di aver compreso che si tratta di un avvertimento a lasciare perdere la sua battaglia in difesa di Bossetti. Stando a quanto si apprende l’uomo avrebbe già denunciato i fatti ai Carabinieri di Capriate che stanno ora procedendo con le indagini.