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Neonato scosso dalla madre a Padova: per i medici è clinicamente morto

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I medici dell'ospedale di Padova hanno diagnosticato la morte cerebrale per il neonato scosso dalla mamma e ricoverato dallo scorso 21 dicembre.

Sono ormai ridotte a zero le speranze per il neonato di cinque mesi ricoverato a Padova dallo scorso 21 dicembre dopo essere stato scosso dalla mamma nel tentativo a suo dire di farlo calmare. I medici hanno infatti diagnosticato al bimbo lo stato di morte cerebrale a causa dei gravissimi danni neurologici provocati da quella che in ambito clinico viene comunemente detta “sindrome del bambino scosso”. Nelle prossime ore verrà accertata la morte clinica del neonato e in caso affermativo verranno staccate le macchine che lo tengono in vita.

Neonato scosso dalla mamma a Padova

Secondo la commissione medica, riunitasi in queste ore per decidere se staccare o meno i macchinari, è attualmente assente alcun tipo di attività cerebrale. Non è infatti presente nessun tipo di afflusso di sangue al cervello del neonato, con conseguente nessuna possibilità di condurre un’eventuale esistenza che non sia quella di un vegetale costretto a letto per il resto dei suoi giorni. Le condizioni del bimbo sono dunque drasticamente peggiorate rispetto alla analisi del 26 dicembre, che sembravano invece dare una seppur minima speranza.

Potrebbe dunque presto aggravarsi la posizione della madre di piccolo, la 29enne attualmente indagata per lesioni gravissime aggravate. Era stata la stessa donna a raccontare alle Forze dell’Ordine la dinamica dell’accaduto dopo aver portato il figlio all’ospedale, affermando: “Non dormiva, l’ho cullato troppo forte”. In caso di morte del bambino, l’accusa passerebbe quindi a quella di omicidio colposo.

L’allontanamento dell’altra figlia

Nel frattempo, la primogenita della donna è stata temporaneamente affidata ai nonni su decisione del Tribunale dei Minori di Venezia, secondo il quale la bambina di un anno e mezzo non potrebbe contare su una stabile situazione familiare. Tuttavia, lo stesso tribunale ha comunque affermato come la madre non costituirebbe una minaccia per l’incolumità della figlia.