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Delitto di Garlasco, Procura dalla parte di Stasi sulla prova del DNA

delitto di Garlasco

Il prelievo di DNA a Sempio ha messo sotto accusa gli investigatori di Stasi. Ora il Gip deve decidere se archiviare il caso.

La Procura di Milano dà ragione ad Alberto Stasi e ai membri della sua difesa, gli investigatori della “Skp Investigazioni srl“. L’agenzia fu la responsabile del ritorno sotto i riflettori del delitto di Garlasco, risalente al 2007.

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La Skp prelevò il DNA di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, vittima ed ex-fidanzata di Alberto Stasi. Il prelevo però avvenne in un modo alquanto singolare: gli investigatori lo raccolsero da un bicchiere che Sempio usò all’interno di un bar, a sua insaputa. Gli avvocati del nuovo indagato avanzarono l’obiezione che tale procedura violasse la privacy di Sempio. Eppure, se vi fosse stato il riscontro del DNA con quello rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi, il verdetto sarebbe stato ribaltato. E proprio questa era la motivazione principale che spingeva i legali di Stasi a far accettare la prova. Il DNA presente sotto le unghie della vittima però era già scarso al momento dell’autopsia e non sarebbe stato sufficiente per un nuovo esame. Proprio per questo Sempio è stato scagionato e i suoi legali hanno inoltrato un esposto per la violazione del diritto alla privacy.

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti, per poi procedere ad archiviarlo. Poco dopo la gip Elisabetta Meyer ha respinto l’archiviazione, inserendo nel registro degli indagati anche l’avvocato di Statsi e gli investigatori della Skp.

L’aggiunto Fabio De Pasquale ha chiesto di nuovo l’archiviazione per due differenti motivi: perché il DNA di Sempio sarebbe stato usato unicamente per le indagini e solo per il tempo necessario. Inoltre il prelievo, se pur eseguito contro il suo volere, non ledeva la sua integrità personale.

Ora il Gip dovrà decidere se proseguire o meno con l’archiviazione. Se porterà a termine la procedura, il caso del delitto di Garlasco stabilirà un forte precedente. Infatti, così facendo, sarà legittimo accusare qualcuno utilizzando come prova l’esame di un campione prelevato a sua insaputa.