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Incidente Tiburtina: Sara muore travolta da un'auto guidata da ubriaco

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Due auto si sono scontrate sulla Tiburtina tra i paesi di Aiello e Celano: nell'incidente Sara ha perso la vita, il fidanzato è rimasto ferito.

Bruttissimo impatto sulla Tiburtina: Sara Sforza ha perso la vita in un incidente tra Celano e Aielli, in provincia de L’Aquila, avvenuto il 2 gennaio 2020. La 24enne, secondo le prime informazioni, viaggiava in auto con il fidanzato e dopo lo schianto con una vettura guidata da un ubriaco ha perso la vita sul colpo. La giovane sarebbe rimasta incastrata tra le lamiere, mentre il suo fidanzato è rimasto ferito, non in pericolo di vita. Sono in corso le indagini per verificare la dinamica e le cause dell’incidente.

Incidente Tiburtina: muore Sara Sforza

Sara Sforza ha perso la vita in un incidente sulla Tiburtina, tra i paesi di Aiello e Celano, in provincia de L’Aquila. Due auto si sono scontrate all’altezza del centro commerciale “Le Ginestre”: la 24enne è morta incastrata tra le lamiere, mentre il fidanzato è rimasto gravemente ferito. Non sarebbe, però, in pericolo di vita. Le prime ricostruzioni rivelano che alla guida dell’Alfa che ha centrato i due ragazzi ci sarebbe stato un marocchino di 26 anni risultato positivo all’alcol test. Inoltre, prima di scontrarsi contro la Renault Twingo, il 26enne avrebbe centrato un’altra Alfa 159. Nell’incidente risultato coinvolte altre persone.

Per liberare la coppia rimasta incastrata tra le lamiere sono intervenuti i vigili del fuoco di Avezzano. Sul posto, però, erano presenti anche i carabinieri, per eseguire i rilievi, e i medici del 118 per soccorrere i feriti. Per Sara ormai era troppo tardi. Alessio, il fidanzato della 24enne, ha riportato diverse ferite e traumi ma non sarebbe in pericolo di vita.

Il sindaco

“Conoscevo bene lei e la sua famiglia – ha detto Enzo Di Natale, il primo cittadino di Aielli – .Era una bravissima ragazza. Per noi ora c’è solo tanto dolore: come paese ci stringeremo vicino alla famiglia che ne ha veramente bisogno. Solo tanto dolore e nient’altro”.