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Suore si barricano nel convento di Firenze: rischiano lo sfratto

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Le suore del convento di Marradi, vicino a Firenze, non vogliono lasciare la loro casa: si sono barricate in convento per evitare lo sfratto.

Un gruppo di quattro suore della Santissima Annunziata delle domenicane di clausura di Marradi, vicino a Firenze, ha deciso di barricarsi nel convento. Il gesto delle religiose, tra le quali un’anziana e una novizia, intende opporsi al rischio di sfratto: le suore di Firenze non intendono lasciare la loro casa. Insieme alle religiose, inoltre, si sono uniti alcuni abitanti di Marradi tra i quali Paolo Bassetti, ex sindaco della cittadina. Nella giornata di sabato 11 gennaio, infatti, le persone si sono recate al convento “per evitare un trasloco forzato delle religiose”.

Firenze, suore a rischio sfratto

“Da tempo ci stiamo adoperando per evitare che le suore debbano lasciare il monastero come vorrebbe il loro ordine da Roma – ha spiegato l’ex sindaco Bassetti -. A tal fine eravamo anche riusciti ad aggregarlo al monastero domenicano di Castel Bolognese, in provincia di Ravenna, ma quell’affiliazione, concessa a dicembre 2018, è stata poi revocata il 21 maggio scorso senza che fosse mai effettiva”.

Da quanto si apprende, infatti, già nel dicembre 2019 e anche nella giornata di sabato 11 gennaio, tre persone hanno raggiunto il convento di Firenze invitando le suore a sgomberare lo stabile. Tuttavia, le religiose non hanno aperto a nessuno e si sono barricate all’interno. Non appena dileguate le tre persone, a Marradi sono giunti un gruppo di cittadini e l’ex sindaco della cittadina per sostenere queste suore.

“Se dovessero ritornare di nuovo alla carica – continua ancora Bassetti – non farebbero una gran figura. Ma poi che noia danno le nostre suore? Si mantengono da sole, con le loro pensioni e non chiedono nulla, riescono a far concelebrare la messa e sono sempre disponibili. Noi vogliamo che rimangano nel convento che fra l’altro ci ‘appartiene’: furono le famiglie locali a farlo costruire 400 anni fa. E comunque vada c’è la necessità di trovare una soluzione condivisa”.