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Rigopiano, il ricordo di Francesca: 58 ore accanto al fidanzato morto

francesca bronzi rigopiano

Francesca Bronzi, sopravvissuta alla tragedia di Rigopiano, ha raccontato i dettagli dei giorni passati al buio sommersa dalla valanga.

A tre anni dalla tragedia di Rigopiano in cui persero la vita 29 persone, la sopravvissuta Francesca Bronzi ha rievocato quei giorni trascorsi sotto la neve nell’attesa dei soccorsi. Insieme a lei c’era il fidanzato, che poi ha scoperto essere morto, e altri due ragazzi, Vincenzo e Giorgia.

Francesca Bronzi ricorda Rigopiano

Essendo tutto buio non aveva potuto rendersi conto del fatto che il fidanzato Stefano Feniello, che giaceva accanto a lei, aveva perso la vita. I due si erano recati nell’hotel il giorno prima della calamità per festeggiare i suoi 28 anni e i loro primi cinque anni assieme. Era una sorpresa del ragazzo, che aveva prenotato di nascosto. Di quelle terribili 58 ore passate sepolta vita sotto la valanga ha ricordato che con la torcia del telefono era riuscita a vedere la sua mano. Anche se l’ha sempre chiamato senza ricevere una sua risposta, non ha mai voluto crederlo morto. Queste le sue strazianti parole: “Volevo credere che fosse svenuto e sono rimasta lì sotto, tutto quel tempo, pensando a questo: lui è soltanto svenuto, presto ci tireranno fuori di qui e staremo bene“.

Le ore trascorse sotto la valanga

Ha spiegato che la percezione all’interno dell’hotel era completamente diversa da quanto accaduto in realtà. Lei e gli altri sopravvissuti erano infatti convinti che si fosse trattato di un terremoto. Non capivano infatti perché vi fossero rami conficcati tra neve e macerie. Fino a che i telefonini non si sono scaricati erano riusciti a percepire almeno il tempo che passava, ma quando si sono spenti a lei non è rimasto altro che pregare in attesa che qualcuno arrivasse a soccorrerli. Nella tasca della sua giacca ha anche trovato la foto di sua nonna morta tre settimane prima.L’ha presa, l’ha guardata e si è affidata a Dio.

Non ha però nascosto il fatto che la paura di morire era molta, tanto da aver avuto un momento di sconforto in cui si è messa ad urlare. Temeva infatti che tutti fossero morti e che quindi nessuno avesse avvisato il paese della tragedia avvenuta. Poi la luce in fondo al tunnel. Sono giunti i soccorsi che non smetterà mai di ringraziare per averla estratta viva e con cui ancora dopo tre anni ha mantenuto un rapporto.


Pensando a quei giorni, il primo ricordo che le è venuto in mente è stato quello di Stefano, con cui sognava di sposarsi e fare una famiglia. Della sua morte è venuta a sapere soltanto alcuni giorni dopo essere uscita dall’hotel.