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Omicidio Erion Morina, il killer: "Avevamo litigato e assunto cocaina"

Omicidio Erion Morina killer

Musli ed Erion Morina avevano litigato e assunto droga: così ha spiegato il primo confessando di aver compiuto l'omicidio del secondo.

Emergono nuovi sviluppi sull’omicidio di Erion Morina, il cui cadavere è stato trovato nel naviglio bergamasco: il killer, suo cugino, l’avrebbe colpito con un bicchiere di vetro per poi gettarlo ancora vivo nell’acqua e causargli una morte per annegamento. Tutto ciò dopo una lite per soldi e dopo aver assunto cocaina.

Omicidio Erion Morina: parla il killer

I due si sarebbero recati insieme in un bar poco distante dal luogo dell’omicidio. Qui avrebbero iniziato a litigare per un prestito di 50 o 100 euro che la vittima aveva fatto al cugino e che avrebbe richiesto indietro. Ancora non sono chiari i motivi né la cifra esatta, cosa su cui le forze dell’ordine stanno ancora indagando.

Ciò che appare evidente è invece la dinamica dell’uccisione ricostruita grazie alle telecamere di videosorveglianza. Musli, il killer, ha portato via un bicchiere dal bar dove si trovava con Erion e l’ha usato per colpirlo alla testa e al fianco, causando al cugino ferite profonde che gli hanno fatto perdere molto sangue per poi farlo svenire. Credendolo morto, ha trascinato il suo corpo per 30 metri e l’ha gettato nel Naviglio. In realtà Erion aveva soltanto perso i sensi e ciò che gli è stato fatale è stato il tuffo in acqua che l’ha fatto morire annegato.


Questo quanto stabilito dal medico legale in una prima analisi, che verrà confermata o smentita dall’autopsia in programma per mercoledì 22 gennaio 2020. Interrogato dal giudice, Musli ha spiegato di aver iniziato a litigare nel bar con il cugino e che la discussione era continuata anche una volta fuori. “Avevamo assunto entrambi cocaina, poi l’ho colpito e sono andato nel panico“, ha dichiarato. Intanto, come stabilito dal gip che ha convalidato il suo arresto, lui rimarrà in carcere.