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Selene Barbuscia morta per overdose a Olbia: "Mamma aiuto, mi ammazzano"

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Rimane un mistero il caso di Selene Barbuscia, trovata morta a Olbia: secondo gli inquirenti si sarebbe iniettata stupefacenti in vena.

Selene Barbuscia è la ragazza di 32 anni trovata morta a Olbia lo scorso 4 luglio: il suo caso rimane un mistero. Infatti, la madre della giovanissima sostiene che Selene temesse gli aghi; eppure le indagini rivelano che sia morta per una dose di stupefacenti iniettati in vena. Poco prima del suicidio, inoltre, Selene si sarebbe rivolta alla madre: “Mamma aiuto, mi ammazzano”.

Selene Barbuscia morta a Olbia

Gli ultimi aggiornamenti sul caso del suicidio di Selene Barbuscia lasciano aperti numerosi interrogativi: la 32enne trovata morta a Olbia si sarebbe initettata stupefacenti. Alla base del suo gesto, appunto, ci sarebbe l’iniezione di sostanze in vena. La mamma Daniela, però, non riesce a credere a questa versione e chiede la riapertura delle indagini: Selene temeva gli aghi. Madre di un figlio, Selene ha perso la vita nella sua abitazione in via Peruzzi, poco lontano dalla ferrovia di Olbia. L’hanno trovata distesa sul letto con le braccia all’indietro: l’autopsia ha rivelato una morte per overdose. Poco prima, inoltre, aveva chiesto aiuto a sua madre e a un’amica: aveva riferito di quattro persone che le stavano facendo del male. “Bastonate, bastonate, bastonate – gridava in un audio inviato all’amica -, sono in quattro”.

“Lei mi disse ‘Mamma aiutami, mi vedrai morta – ha raccontato mamma Daniela –. Sono in quattro e io sono sola’. Ho la certezza che l’abbiano picchiata, che l’abbiano tirata per i capelli e sbattuta in terra”. Daniela teme che la figlia possa essere stata presa di mira per la sua lotta contro lo spaccio di droga: nel 2013 venne arrestata per vendita di stupefacenti, ma in seguito aveva iniziato una collaborazione con le forze dell’ordine.

Chi è Selene

Nata vicino ad Ancona, a Jesi, Selene aveva avuto una vita burrascosa segnata dalla vendita di droga, da un arresto e dalla perdita del figlio. Era fuggita di casa più volte e aveva chiesto aiuti economici. Poi, però, aveva messo la testa a posto e aveva deciso di iniziare una collaborazione con le forze dell’ordine per combattere contro lo spaccio di droga. Cercava di riprendere suo figlio, assegnato ai servizi sociali dopo un matrimonio sfortunato con un uomo tunisino. Negli ultimi mesi, infine, aveva intrapreso un’altra relazione con un uomo che ha minacciato sua madre. L’uomo avrebbe chiuso il cancello contro il ginocchio di Daniela minacciandola a morte: “Ammazzo anche te”, aveva urlato.