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Capitano Ultimo: Consiglio di Stato ripristina la scorta a De Caprio

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Il Consiglio di Stato ha sospeso la decisione del Tar in merito alla revoca della scorta per il colonnello Sergio De Caprio: alias Capitano Ultimo.

È stata ripristinata la scorta per il colonnello dei Carabinieri Sergio De Caprio, noto con il nome in codice di Capitano Ultimo: l’uomo che nel 1993 arrestò il capo dei capi di Cosa Nostra Totò Riina. Il Consiglio di Stato ha infatti deciso per la sospensione della sentenza del Tar del Lazio che lo scorso 15 gennaio aveva respinto la richiesta di De Caprio di bloccare la revoca della scorta ordinata dal ministero degli Interni. La prossima discussione in camera di consiglio sulla questione è stata fissata per il prossimo 20 febbraio.

Ripristinata la scorta al Capitano Ultimo

Nel motivare la sua decisione, il Consiglio di Stato ha portato all’attenzione dei suoi componenti uno degli atti intimidatori di cui è stato vittima il Capitano Ultimo dal giorno in cui gli è stata evocata la scorta. Per la precisione si è parlato di una busta contenente un messaggio minatorio inviata ad un volontario dell’associazione Volontari Capitano Ultimo onlus. Un episodio che anche il Tar del Lazio definì rilevante malgrado la successiva revoca della scorta.

Proprio nel timore di nuovi atti criminali nei confronti del colonnello De Caprio, il Consiglio di Stato ha ritenuto che il ministero degli Interni: “Nell’auspicio che un esito ragionevolmente affidabile possa emergere da tale indagine”, debba “cautelarmente conservare il dispositivo di protezione quanto meno fino alla discussione cautelare collegiale, in contraddittorio tra le parti”.

Le parole del colonnello

In occasione della sentenza del Tar dello scorso 15 gennaio lo stesso Capitano Ultimo aveva pubblicato un post sui social in cui esprimeva delusione per la decisione del tribunale, affermando: “Da oggi colpire il capitano Ultimo sarà più facile per tutti. Stasera a Roma ricorderemo l’arresto di Riina alla casa famiglia. Vi aspetto insieme ai carabinieri di allora, ai carabinieri di sempre, quelli che non abbandonano. Ringrazio con le lacrime agli occhi le 157mila persone che mi hanno sostenuto e mi sostengono, firmando la petizione online. Il vostro affetto è un onore immenso per me. Vi porto nel cuore uno a uno”.