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Michele Bravi a processo: chiesto patteggiamento a 18 mesi

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Michele Bravi, durante il processo, ha chiesto un patteggiamento di 18 mesi per l'incidente stradale in cui è morta una donna di 58 anni.

Il cantante Michele Bravi, durante l’udienza preliminare del processo a suo carico in data 23 gennaio 2020, ha chiesto un patteggiamento a 18 mesi per l’accusa di omicidio stradale. Era il 22 novembre 2018 quando è morta una donna di 58 anni ha perso la vita. Il giudice di Milano, Aurelio Barazzetta, ha fissato l’udienza per il prossimo 11 marzo 2020.

Michele Bravi: il processo

La Procura di Milano aveva dato esito positivo alla proposta di patteggiamento del cantante perugino, con cui chiedeva un anno e mezzo di reclusione. La famiglia della donna rimasta uccisa nel tragico incidente ha ricevuto il risarcimento dall’assicurazione del Bravi, per cui non potrà prendere parte al processo come parte civile. In tutta risposta nella mattinata di giovedì 23 gennaio, “l’associazione familiari e vittime della strada” si è presentata in udienza chiedendo di essere accolta come parte civile, in segno di protesta ad una “proposta irrisoria che svilisce la legge sull’omicidio stradale”. L’associazione ha aggiunto inoltre: “Il pm si è opposto alla nostra costituzione, dicendo che questo non è un caso di omicidio stradale aggravato e che un caso come questo poteva capitare a chiunque”. Per la sentenza definitiva si dovrà attendere marzo 2020, quando il giudice Aurelio Barazzetta deciderà le sorti di Michele Bravi.

La lettera alla famiglia della vittima

L’accaduto ha sconvolto la vita del giovane cantante come afferma anche il suo legale Manuel Gabrielli, riferendosi allo stato d’animo di Michele Bravi: “Sta vivendo male, anche Michele è una vittima di questo procedimento penale perché è un reato che può capitare a chiunque potete comprendere suo stato d’animo: è distrutto. Si è sempre comportato in modo corretto anche con le persone offese che non si sono costituite parti civile e sono state risarcire dall’assicurazione. Michele gli ha scritto una lettera due, tre mesi dopo il fatto per dirgli del suo dolore, per mostrargli la sua vicinanza e il vuoto che porta con sé”.