Non sono confortanti i dati relativi allo smog presente nelle città italiane nel mese di gennaio 2020: quando questo non è ancora concluso, sono già 18 i giorni in cui cinque centri hanno sforato i limiti di Pm10, ovvero di polveri sottili.
Smog a gennaio 2020
Le cinque città in questione sono Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso. Le prime due sono andate oltre i limiti per 19 giorni mentre le altre tre per 18 giorni. Seguono poi Napoli e Roma che per due settimane non sono state all’interno dei parametri. Questo è il quadro che emerge dal rapporto ‘Mal’aria‘ di Legambiente, che ha anche citato i dati del 2019.
In quell’anno 26 centri urbani sono risultati fuorilegge sia per quantità di polveri sottili (PM10) che di ozono (O3). La città che detiene il primato è Torino con 147 giornate oltre i limiti (86 per il PM10 e 61 per l’ozono), seguita da Lodi e Pavia.
Le principali fonti dello smog, ha precisato il Presidente nazionale di Legambiente Ciafani, sono il trasporto stradale, il riscaldamento domestico, l’industria e l’agricoltura. Secondo lui le misure anti-smog messe in atto a livello locale, come il blocco del traffico, sono deboli e sporadiche. “Si tratta di interventi palliativi che permettono di contenere temporaneamente i danni sanitari, ma non producono effetti duraturi se non all’interno di interventi strutturali“, ha spiegato.
Per questo ha espresso l’urgenza di mettere in campo politiche e azioni efficaci ed integrate a livello nazionale che riguardino tutte le fonti inquinanti. Sono pertanto necessari interventi sia sulla mobilità urbana che sul riscaldamento domestico, sulla produzione di elettricità e industriale e l’agricoltura.