> > Deodorante su colleghi stranieri: pizzaiolo condannato per razzismo

Deodorante su colleghi stranieri: pizzaiolo condannato per razzismo

Deodorante su colleghi stranieri condannato

I giudici hanno condannato per molestie razziste un pizzaiolo reo di aver spruzzato del deodorante contro i colleghi stranieri.

Aveva spruzzato del deodorante su alcuni colleghi stranieri e il video era diventato virale suscitando non poche polemiche: il pizzaiolo responsabile del gesto è stato condannato per razzismo insieme al suo datore di lavoro.

Spruzzava deodorante su colleghi stranieri: condannato

La condanna è giunta a quasi un anno esatto dall’episodio, verificatosi in una catena di ristoranti in Stazione Centrale a Milano. Un pizzaiolo aveva spruzzato del deodorante contro alcuni colleghi africani intimandoli con, tra le altre, queste parole: “Alza le ascelle. Ma perché non lo usate questo?“. Ciò che i dipendenti avevano dovuto subire era stato registrato da un video postato su Facebook. In poche ore aveva fatto il giro del web e innescato numerose polemiche.

A causa delle angherie subite, le vittime del trattamento avevano fatto causa aiutati dai legali dell’ASGI, ovvero l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione. A distanza di dodici mesi i giudici hanno condannato il pizzaiolo e la società per cui lavora a risarcire i due ragazzi nordafricani. L’accusa è di “molestie razziste” e la cifra complessiva che dovranno dare loro è pari a 1800 euro.

Nella sentenza si legge infatti che l’evidenza degli intenti razzisti del gesto sta nel fatto che l’uomo abbia sottoposto al trattamento soltanto gli impiegati di colore. Inoltre anche i testimoni hanno spiegato che spesso l’uomo si riferiva loro con frasi razziste come “negro di m.” e “ti rimando in Africa“.

L’articolo a cui il giudice ha fatto riferimento nella sentenza è il 2087 del codice civile. Questo impone al datore di lavoro l’obbligo di “assicurare un ambiente nel quale la persona offesa non sia vittima di soprusi, trattamenti umilianti, degradanti e discriminatori“. Dal momento che ciò è avvenuto, ha ordinato al datore di lavoro il risarcimento e l’organizzazione di corsi obbligatori per i dipendenti. Questi serviranno ad avvicinarli “alle tematiche razziali al fine di educarli al doveroso rispetto di ogni cittadino, quale sia la sua provenienza o la sua etnia“.