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Va ad allattare il figlio, ma non si sveglia: bimbo morto in culla

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Dramma in provincia di Pescara. Una mamma era andata ad allattare il figlio, ma il bimbo non si svegliava: è stato trovato morto in culla.

Il bimbo è morto in culla dopo aver accusato dei problemi respiratori: sono queste le prime ricostruzioni di quanto accaduto a Santa Lucia di Spoltore, in provincia di Pescara. Una mamma, infatti, si sarebbe recata nella stanza dove il figlio riposava per allattarlo al seno. Improvvisamente, però, si è accorta che il bambino non si svegliava e pareva non respirare. Il dramma si è consumato nell’abitazione della donna.

Bimbo morto in culla a Pescara

Tragedia in provincia di Pescara, a Santa Lucia di Spoltore. Una mamma era andata ad allattare il figlio nella culla intorno alle 4 del mattino, ma il piccolo non si svegliava. La donna si è subito accorta che il neonato non respirava e ha quindi avvertito i soccorsi. Il personale medico del 118 è giunto rapidamente sul posto per effettuare le manovre di rianimazione al bimbo, che però si sono rivelate vane. Secondo i medici il piccolo sarebbe morto per cause naturali, una delle cosiddette “morti in culla“.

Cosa è la morte in culla

I bambini di età compresa tra un mese e un anno di vita potrebbero andare incontro alla cosiddetta sindrome della morte in culla (Sudden Infant Death Syndrome). Secondo alcuni studi, la patologia sembrerebbe colpite più i maschi rispetto alle femmine. Ogni anno si registrano almeno 300 casi solo in Italia. Tra le cause che potrebbero portare all’insorgenza della sindrome vi sono: la prematurità, il basso peso alla nascita, l’abitudine al fumo e l’assunzione di alcol da parte della madre in gravidanza. A questi vanno però aggiunti alcuni altri fattori ambientali, tra i quali il sonno a pancia in giù o di lato, il surriscaldamento eccessivo, il fumo passivo.