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Pensionato suicida a Venezia: Procura apre inchiesta per omicidio

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Secondo amici e parenti si sarebbe tolto la vita perché rischiava lo sfratto: sul caso del pensionato suicida a Venezia è stata aperta un'inchiesta.

La Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta sulla vicenda di Riccardo Festari, pensionato di 76 anni morto suicida dopo essersi lanciato nel vuoto dal suo appartamento. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti e il reato ipotizzato è di omicidio colposo. Questo perché secondo amici e familiari l’uomo avrebbe compiuto il gesto estremo in quanto di lì a breve sarebbe stato sfrattato dalla casa popolare in cui viveva.

Inchiesta sul pensionato suicida a Venezia

Renato Boraso, assessore alla Mobilità e al Patrimonio e amico di Riccardo, ha spiegato che quest’ultimo viveva l’angoscia di dover abbandonare la casa e per questo era anche stato in cura. Ciò dopo l’arrivo di una lettera dell’Ater, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale, relativa alle nuove normative per i residenti in case popolari che lo avrebbe escluso dall’assegnamento a causa del suo ISEE troppo alto. Boraso ha affermato di non aver mai visto la vittima in quelle condizioni come dopo l’arrivo di quell’avviso.


Ater ha però smentito tutto e dichiarato che Festari non avrebbe rischiato lo sfratto. Ha inoltre fatto leva sul fatto che l’uomo, che per dieci anni ha rappresentato gli inquilini del condominio di residenza, collaborava con l’Azienda e si occupava di spese comuni e situazioni critiche all’interno del palazzo. Pertanto secondo loro non poteva non conoscere le nuove norme relative all’innalzamento della soglia dell’ISEE. Hanno poi spiegato che lo sfratto “di fatto non esisteva, perché nessuna procedura era stata aperta, né si sarebbe aperta in futuro“.