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Coronavirus, gli italiani a Wuhan: "Siamo bloccati e senza notizie"

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Bloccati da dieci giorni a Wuhan, focolaio dell'epidemia di coronavirus, circa 70 italiani attendono di tornare in patria.

Circa 70 italiani sono bloccati attualmente nella città di Wuhan, focolaio dell’epidemia di coronavirus. Paolo, uno dei presenti in territorio cinese, ha rilasciato la sua testimonianza. “Noi italiani a Wuhan non abbiamo nessuna notizia certa di un aereo partito da Fiumicino per riportarci in patria. Nessuna notizia ufficiale dal consolato italiano. Stamattina ha iniziato a squillarmi il telefono molto presto, sin dalle 3-4. Parenti e amici mi chiedevano se fossero veritiere le notizie di questo volo. Ci fa molto piacere, perché sono già dieci giorni che siamo qua senza sapere come andrà a finire questa avventura, questa brutta avventura”. Le parole di Paolo testimoniano l’incertezza italiana nell’organizzazione di un rientro in patria.

Coronavirus, parlano gli italiani a Wuhan

Le vittime raggiungono la quota di 213 e i contagi da coronavirus sfiorano i diecimila. Nella conferenza stampa del 30 gennaio il premier Giuseppe Conte ha confermato la presenza di due turisti cinesi affetti da coronavirus sul suolo italiano e il Cdm del giorno successivo ha dichiarato lo stato d’emergenza.

Intervenendo in merito, Stefano Verrecchia, capo dell’unità di crisi della Farnesina, ha dichiarato: “È evidente che per la loro tutela e anche per la nostra saranno fatti gli accertamenti del caso. Mi sento di tranquillizzare tutti. […] Tutti i giorni c’è una task force e il ministro è stato sempre presente”. Per quanto riguarda i connazionali sul territorio cinese, ha fatto sapere che “qualche ritardo nei rimpatri ci può essere, come avvenuto anche per la Francia, ma stiamo facendo tutto il possibile. Dei 70 italiani nella zona di Wuhan una sessantina ha scelto di rientrare”. Secondo l’ultima bozza delle trattative con le autorità cinesi, l’aereo per il rimpatrio degli italiani da Wuhan dovrebbe arrivare in Cina il 2 febbraio. Lì vi rimarrà per circa due ore prima di ripartire per l’Italia.