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Coronavirus, vicino ad una ragazza cinese: "Hai parenti infettati?"

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L'allarme Coronavirus sta generando una vera e propria psicosi in Italia: questo quanto accaduto ad una ragazza cinese che studia a Venezia.

Dopo l’arrivo del Coronavirus in Europa e in Italia, sono sempre di più gli episodi che denotano una vera e propria psicosi: a Venezia un vicino di casa di una ragazza cinese l’ha chiamata per chiedere se i suoi parenti fossero infettati e avessero intenzione di venire a trovarla.

Coronavirus: la denuncia di una ragazza cinese a Venezia

A denunciare l’episodio è stata la stessa giovane, che ha pubblicato su Facebook un lungo post spiegando l’accaduto e dicendosi delusa. Il suo vicino l’ha interpellata per chiederle ripetute rassicurazioni su quale fosse la sua città natale. Non è bastato aver detto di essere di Hangzhou, località ad est della Cina lontana 563 km da Wuhan, epicentro del virus. L’uomo ha voluto sapere anche se i suoi genitori avessero contratto il virus e avessero in programma di venire a trovarla in tempi brevi.

Essendosi sentita offesa, Xinyi Li ha voluto fornire delle delucidazioni, una sorta di vademecum sull’inesistente rischio di ammalarsi anche solo parlando con un cinese. Innanzitutto ha spiegato di non essersi recata in terra natale durante le vacanze di Natale e che i suoi parenti, essendo molto impegnati, non hanno intenzione di venire in Italia. Ha poi precisato di non essersi mai recata a Wuhan in 23 anni e che in ogni caso quella città è stata blindata e messa in quarantena, senza possibilità di entrarvi o uscirvi.

Ha inoltre aggiunto che la preoccupazione maggiore dovrebbe essere la protezione dal virus e non la supposizione che ogni cinese sia fonte di infezione. “Se pensi che io sia cinese e potresti essere infettato dal virus se stai vicino a me, puoi stare lontano da me“. Così infatti ha voluto terminare la sua denuncia, ammettendo di essere dispiaciuta per l’accaduto.