> > Parrucche gratis per malati oncologici in Emilia Romagna: paga la Regione

Parrucche gratis per malati oncologici in Emilia Romagna: paga la Regione

parrucca

La norma prevede un contributo fino a 400 euro per le donne malate di cancro che vorranno indossare una parrucca, indipendentemente dal reddito.

Una splendida iniziativa, quella che ha preso il via in Emilia Romagna, che farà felici molte pazienti malate di cancro. La Regione ha approvato una norma che prevede l’erogazione di un contributo fino a 400 euro per i malati oncologici che vorranno indossare parrucche gratis. Il contributo della regione è valido per tutte le pazienti donne, indipendentemente dall’Isee e dalla situazione reddituale.

Parrucche gratis per i malati oncologici

Un’iniziativa che servirà a alle circa 3400 pazienti oncologiche in Emilia a rischio di perdita dei capelli a causa di chemioterapia o radioterapia. Le richiedenti il contributo dovranno allegare alla domanda, oltre alla fotocopia della tessera sanitaria e del documento di identità, il certificato che attesti la patologia neoplastica e l’alopecia (perdita di capelli) verificatasi in seguito a trattamenti radioterapici o chemioterapici e la ricevuta di avvenuto pagamento per l’acquisto della parrucca. L’Azienda Usl, una volta controllata la regolarità della documentazione presentata, accoglierà le domande e consegnerà il contributo richiesto.

Odette Piola, pioniera delle parrucche gratis

Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, le scorse settimane hanno incontrato Odette Piola, la donna originaria di Ferrara e promotrice della petizione sostenuta da tremila firme con la richiesta di contributi per l’acquisto delle parrucche da parte di pazienti oncologiche.

La donna ha commentato: “I capelli per una donna sono importanti, è importante riconoscersi. Senza capelli, senza ciglia e senza sopracciglia si perde la propria identità fisica. Deve essere, comunque, una libera scelta perché c’è chi decide di andare in giro con la testa nuda, e anche questa è una scelta condivisibile. Io, per esempio, non mi sono mai potuta vedere con la testa nuda, persino in casa indossavo un turbante. E’ una cosa soggettiva ed è giusto rispettare la sensibilità della donna che in quel momento è costretta ad affrontare una battaglia molto dura. È giusto che anche chi non può permettersi una parrucca abbia sostegno. Sono soddisfatta”.