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Coronavirus, atterrato il volo di rimpatrio degli italiani bloccati a Wuhan

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Il volo di ritorno degli italiani bloccati a Wuhan a causa del coronavirus è atterrato in Italia lunedì 3 febbraio.

Nella mattinata di lunedì 3 febbraio è atterrato a Pratica di Mare il volo di ritorno degli italiani bloccati a Wuhan, in Cina, a causa del coronavirus. L’arrivo in Italia era stato annunciato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Sono in totale 67 i nostri connazionali presenti nel luogo del focolaio dell’epidemia. Dieci di loro, però, hanno deciso di rimanere in Cina; mentre un italiano è rimasto a terra perché presentava qualche linea di febbre.

Aereo atterrato a Pratica di Mare

L’aereo decollato da Wuhan è atterrato a Pratica di Mare intorno alle 10 di lunedì 3 febbraio. Tutti e 56 gli italiani a bordo saranno subito trasferiti a Cecchignola per la quarantena. Protestano i residenti nei pressi della base militare a sud di Roma per timore di un contagio.

Coronavirus, italiani a Wuhan

Il Boeing 767 kc è decollato dallo scalo di Pratica di Mare alle ore 6:30 di domenica 2 febbraio ed è diretto a Wuhan, in Cina, dove si trovato 67 italiani. L’imponente velivoli di 395mila libbre accoglie a bordo un equipaggio di 20 persone: 4 piloti, 6 sanitari e 10 militari. L’operazione si prevede possa durate non oltre 31 ore: il rimpatrio, infatti, dovrebbe avvenire nella mattinata di lunedì 3 febbraio. Le prime 11 ore saranno necessarie per raggiungere la Cina, mentre le altre risulteranno utili per l’imbarco, il ritorno e l’arrivo. A Wuhan si rimarrà fermi per 3 ore; mentre il ritorno è stimato attorno alle 13 ore.

I due piloti scelti per il viaggio si daranno il cambio: mentre il primo manovrerà il Boeing, infatti, gli altri dovranno dormire nelle cuccette alle spalle della cabina. Tuttavia, molte zone dell’aereo saranno off-limits. Il velivolo, inoltre, è stato diviso in tre aeree: verde, gialla e rossa. Alle spalle del pilota, nella zona verde, è situato il personale e l’equipaggio; mentre gli italiani di Wuhan verranno accolti nella zona rossa. Quest’ultima dispone infatti di un impianto di areazione per evitare eventuali contagi. Se qualcuno presenterà i sintomi tipici del coronavirus non verrà fatto salire a bordo. I loro bagagli, inoltre, verranno caricati e imbustati nella pancia dell’aereo. La zona gialla, infine, sarà adibita alla vestizione e decontaminazione di medici e infermieri che si occuperanno dei connazionali.

L’atterraggio

I 67 connazionali, da quanto si apprende, verranno accolti a Pratica di Mare da una squadra di medici e verranno immediatamente sottoposti ai controlli prima di raggiungere il luogo adibito a trascorrere i 14 giorni di quarantena. I sospetti, invece, verranno collocati temporaneamente in un’incubazione a pressione negativa. Per tutti gli altri proseguirà il viaggio verso Cecchignola, nel sud di Roma, sotto la scorta di carabinieri e Polizia.