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Morto bimbo dopo la circoncisione, i pm: "Scarse condizioni igieniche"

neonato

Un bimbo di due anni è morto dopo la circoncisione in casa. Per i pm non andava operato: aveva la polmonite.

Ennesimo caso di morte in culla per le conseguenze della circoncisione: questa volta è accaduto in provincia di Roma, dove un bimbo di appena due anni è morto dopo essere stato operato in casa a Monterotondo.

Bimbo morto dopo la circoncisione

Terribile il destino del piccolo: insieme al fratello gemello, era stato operato per effettuare una circoncisione. Uno ce l’ha fatta, l’altro no. Tutto è iniziato il 15 novembre 2019 quando, secondo quanto si apprende, i due gemellini sono arrivati a Monterotondo, dal Centro di accoglienza straordinario di Rieti. Un mese e qualche giorno dopo, i due sono stati operati di circoncisione ma il 23 dicembre uno dei due è morto. I due piccoli sono stati operati in casa da un medico 66enne.

Secondo la ricostruzione, però, sarebbe bastata una visita accurata per capire che uno dei due non andava operato, perché aveva la polmonite. Il bimbo è stato operato lo stesso, nonostante le precarie condizioni di salute, ed è morto poco dopo nell’appartamento di Monterotondo in cui è stata effettuata la circoncisione.

I pm: “Scarse condizioni igienico-sanitarie”

I gemellini furono operati da un medico 66enne, laureato e con una specializzazione in chirurgia alla Sapienza. Non era, però, iscritto all’albo. Secondo i pm, l’intervento fu effettuato in “una situazione di gravissima carenza igienico-sanitaria, senza sottoporre il piccolo alla doverosa valutazione pre-operatoria, con raccolta dell’anamnesi, acquisizione di eventuale documentazione medica, esami obiettivi e strumentali di laboratorio, valutazioni che avrebbero permesso di rilevare che era affetto da polmonite“. Per il medico i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale.