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Treno deragliato a Lodi: chi sono Giuseppe e Mario, i due macchinisti deceduti

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Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo sono i due macchinisti che hanno perso la vita dopo il deragliamento del treno Frecciarossa a Lodi.

Nell’incidente ferroviario del 6 febbraio hanno perso la vita i due macchinisti del treno deragliato a Lodi: si tratta di Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo. Uno di loro era il macchinista, mentre l’altro era addetto FS: entrambi si trovavano nella motrice. Un addetto alle pulizie, invece, avrebbe riportato una frattura alla gamba, ma non sarebbe grave. Alle ore 5:35, purtroppo, il treno Frecciarossa partita da pochi minuti da Milano Centrale (5:10) è deragliato tra Livraga e Ospitaletto Lodigano. Le cause e la dinamica dell’incidente sono ancora al vaglio degli inquirenti.

Treno deragliato a Lodi, i macchinisti

Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo sono i due macchinisti che hanno perso la vita dopo il deragliamento del treno Frecciarossa 1000 all’altezza di Lodi. Il primo aveva 52 anni, il secondo 59: l’uno macchinista, l’altro addetto FS. Entrambi nel momento dell’incidente si trovavano all’interno della motrice. Giuseppe, inoltre, era originario di Reggio Calabria e soltanto pochi mesi fa, su Facebook, scriveva: “La prevenzione è da sempre l’arma migliore”. Aveva compiuto 52 anni ad agosto e si era sposato da poco. Milanese d’adozione, si era trasferito al nord con il sogno di entrare in Ferrovia. Risiedeva a Cologno Monzese con la moglie e un figlio ancora molto piccolo. “Aveva chiesto lui di passare sui treni veloci. Era interessato alla tecnologia, alle evoluzioni dei sistemi di trasporto. Era la scelta giusta, per uno che era voleva fare il ferroviere fin da ragazzo”.

Mario, invece, era di Capua, nel Casertano e aveva compiuto da poco 59 anni (il 20 gennaio scorso). Per lui la pensione non era troppo lontana. Di Cuonzo, inoltre, era stato tra i primi macchinisti a sedersi alla consolle e a condurre i treni a 300 all’ora. Sapeva tutti di quei mezzi, ma non è bastato. “Un uomo di profonda bontà d’animo”, ha scritto qualcuno sui social. “Un uomo che ci ha insegnato cosa sono la correttezza e la dedizione professionale”, hanno ricordato altri.

Il cordoglio di FS

Secondo quanto riferito dalla Polizia, il primo macchinista sarebbe stato trovato morto sul colpo. Per il secondo, invece, le operazioni sono state più complesse. Soltanto qualche ora dopo il disastro ferroviario è stato ritrovato un secondo cadavere, che apparteneva proprio al secondo macchinista. Il gruppo delle Ferrovie FS ha espresso per le due vittime profondo cordoglio e vicinanza ai familiari, ai colleghi e ai passeggeri coinvolti.