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Coronavirus, esito negativo per un 43enne salernitano

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Coronavirus, esito negativo per un 43enne degli Alburni che venerdì 7 febbraio era rientrato da un viaggio in Cina accusando i sintomi dell'influenza.

Coronavirus, tira un sospiro di sollievo il 43enne ricoverato al Cotugno di Napoli. L’uomo era rientrato venerdì 7 febbraio dalla Cina con un volo con scalo a Berlino, per essere successivamente ricoverato al Pronto Soccorso per via dell’improvvisa comparsa della febbre.

Esito negativo

E’ arrivata nella mattinata di oggi la conferma ufficiale dall’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera di Napoli. A mezzogiorno il bollettino che ha fatto tirare un sospiro di sollievo al cittadino salernitano che si era recato al Pronto Soccorso del “Ruggi D’Aragona”, a seguito dell’improvvisa comparsa della febbre dopo il suo rientro dalla Cina. L’uomo, che aveva fatto scalo a Berlino, era rientrato lo scorso venerdì 7 febbraio, ed era stato successivamente trasportato al nosocomio seguendo il protocollo di sicurezza previsto per i casi sospetti. TvOggiSalerno.it, che ha riportato per primo la notizia, ha sottolineato l’esito negativo del tampone attraverso il quale si è potuto verificare che il 43enne degli Alburni avesse, o meno, contratto il coronavirus.

Tempi del vaccino

Anthony Fauci, celebre immunologo di fama mondiale e direttore dell’istituto statunitense per lo studio delle malattie infettive Niaid, il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha recentemente parlato dei tempi necessari affinché venga immesso sul mercato il vaccino efficace per combattere il coronavirus. Secondo l’esperto serviranno almeno due/tre mesi per il primo test, il quale verrà prima condotto su un piccolo numero di persone per accertarne la sicurezza, poi su larga scala. “Stiamo lavorando con l’azienda biotecnologica Moderna e con la Coalion for Epidemic Preparedness Innovation (Cepi)”, avrebbe affermato all’Ansa. “Ci sono elementi per sostenere che il nuovo coronavirus possa essere trasmesso anche per via asintomatica, ossia da chi pur avendo l’infezione non mostra ancora i sintomi. In genere la maggior parte dei virus si trasmettono quando qualcuno ha i sintomi”, ma con il coronavirus la situazione potrebbe essere molto diversa dalle diffusioni mondialmente conosciute. Resta dunque alta la guardia.