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Istat, un genitore su quattro non rifarebbe figli: il sondaggio

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Figli, sondaggio Istat: un genitore su quattro non li rifarebbe. Il motivo? Troppi sacrifici, famiglie sempre più "pentite" dalla scelta.

Figli: un genitore su quattro non li rifarebbe. Il nuovo sondaggio Istat che fa luce sulle famiglie italiane, sempre più “pentite” dalla scelta di avere un bambino. Il motivo? Troppi sacrifici, primo tra tutti l’addio al tempo libero.

Genitori, troppi sacrifici

Una delle esperienze più belle della vita è avere un figlio, sia per uomini che per donne, ma essere genitori vuol dire anche accettare il fatto che esserlo comporta molti sacrifici. Nonostante la gioia e la soddisfazione che si provano quando si crescono i propri figli, guardandoli fare progressi nella vita, la cosa comporta l’addio alla gran parte del tempo libero, della vita mondana, feste e aperitivi. Un “ciclone” che arriva tra pannolini, poppate e sveglie notturne, che mettono in secondo piano quelle che fino a quel momento erano le priorità: sarà perché è difficile rinunciare alle proprie abitudini o ai propri bisogni – sempre più nella vita di oggi -, ma anche perché il periodo storico che stiamo vivendo comporta molti sacrifici economici, a cui spesso è difficile andare incontro. Ma i nuovi sondaggi mostrano che sempre meno persone, in Italia, decidono di diventare genitori.

I dati Istat

A dimostrare la realtà sono i dati Istat, secondo cui la generazione dei 25-44-enni ha smesso di fare figli. Un secondo sondaggio ancora più eclatante, quello di Swg, ha fatto emergere come un genitore su quattro, ovvero una coppia su 6, se potesse tornare indietro non rifarebbe un figlio, perché è una scelta che comporta troppi sacrifici, primo tra tutti quello di dover rinunciare al tempo per se stessi. Allo stesso tempo, il 67% degli intervistati ha dichiarato che una vita senza un figlio è però una vita incompleta, percentuale che tocca il 57%, ovvero la generazione di mezzo dei 25-44-enni. Per gli italiani non ci si trova davanti a una crisi demografica, ma piuttosto a una precarietà lavorativa che impedisce loro di pensare in modo sereno al proprio futuro e che paralizza il quotidiano. Il pensiero della famiglia passa quindi in secondo piano, e per gli intervistati – affinché sia possibile convertire i sondaggi – sarebbe utile concedere maggiori sgravi fiscali alle famiglie con figli, rendere i servizi per bambini più accessibili e concederne maggiori alle famiglie. Si sfata quindi, in parte, il mito dell’eterno “Peter Pan“, ma emergono i problemi che spuntano quando si pensa a una vita da genitore.