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Presto abiteremo tutti nelle case fungo: cosa sono

Case fungo

Nelle case fungo, design e architettura osservano i processi naturali al fine di applicarli alle creazioni umane.

Si chiama architettura organica e parte da una ricerca europea. Negli ultimi anni scienza e tecnologia hanno cominciato a guardare e imparare dalla natura. Il design e l’architettura, in particolare, si sono avvicinati all’osservazione dei processi naturali al fine di applicarli alle creazioni umane.

Cosa sono le case fungo

Partendo dalle infinite capacità della natura e dal suo funzionamento a livello organico, questo tipo di architettura non solo punta a creare sistemi organici tra ambiente naturale e costruito, ma anche creare oggetti e struttura partendo proprio da organismi viventi. Il progetto, nel dettaglio, si chiama Fungar e ha riunito esperti di informatica, micologia, biologia e architettura dell’Università di Bristol e Utrecht. La collaborazione nasce tra KADK, la Royal Danish Academy of Fine Arts Schools of Architecture, Design and Conservation e anche di Mogu. Quest’ultima è italiana e produce pavimenti e pannelli di supporto partendo da materiale fungino. L’idea dei funghi nel campo dell’architettura non è quindi un’idea del tutto innovativa. Quindi, realizzare mobili o strutture a partire da miceti è qualcosa di già utilizzato, ma adesso si sta cercando di compiere un passo in avanti. In sostanza si sta cercando di immaginare i funghi come vero e proprio materiale da costruzione.

L’architettura organica si avvicina all’edilizia

Vivere all’interno di un fungo appare alquanto strano, ma perché non pensare che un domani le case possano diventare di materiale vivo? Accantonare cemento, vetro e legno potrebbe essere una svolta ecologista niente male. Pensare a scuole, uffici ed ospedali che crescono, si rigenerano e muoiono è l’apogeo del ‘vivere sostenibile‘. La proposta, stranamente, non proviene da un gruppo di sfegatati ecologisti ma da un gruppo di ricercatori dell’Unione Europea. Hanno ricevuto un finanziamento di 2,8 milioni di euro per ricercare un materiale edile che possa essere green, bio e possa reagire positivamente anche ai cambiamenti di aria, luce e temperatura. I funghi hanno infatti una varietà di proprietà che renderebbe le superfici capaci di interagire con l’ambiente circostante e diventare così intelligenti.

L’idea arriva alla NASA

Ad oggi, l’edilizia ha un fortissimo impianto ambientale e solo nel nostro continente assorbe il 40% dell’energia totale, producendone la stessa percentuale di inquinamento atmosferico, rifiuti e risorse non rinnovabili. Nei prossimi mesi è in programma la costruzione di un modello di edificio. Per adesso si stanno producendo solo piccoli moduli, come mattoni e fogli. L’idea interessa anche la NASA che sta tentando di costruire basi sulla Luna e su Marte, cercando di inviare spore dormienti sui pianeti. Si sta cercando di far arrivare spore dormienti sui due pianeti ed una volta li farle crescere e riprodurle, instaurando quindi un vero e proprio ciclo vitale.