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Caso Rackete, poliziotta la attacca: "Carola è una zecca e terrorista"

caso Rackete

È una "lurida zecca di sinistra" che "cerca visibilità": così la poliziotta, vice ispettore alla questura di Grosseto, è intervenuta sul caso Rackete.

Secondo la Corte di Cassazione, Carola Rackete ha agito “per necessità”. Nel caso specifico, “Carola ha operato in adempimento di un dovere, sancito dal diritto internazionale con rango di principio consuetudinario, direttamente recepito nel nostro ordinamento attraverso l’art. 10 della Costituzione”, ha tenuto a precisare Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, che ha così commentato la sentenza della Cassazione. Sul caso Rackete ha aggiunto: “Il dovere di soccorrere chiunque si trovi in difficoltà in mare non si esaurisce nell’atto del soccorso, ma solo quando hanno trasferito le persone in un luogo sicuro, dove possano esercitare i propri diritti fondamentali”.

E ancora: La Cassazione chiarisce che una nave non si qualifica come un luogo sicuro, dove si esaurisce l’onere di assistere i naufraghi. Le disposizioni del precedente Governo hanno violato questo assunto”. Infatti ha ricordato: “In questo momento, due navi umanitarie restano in attesa dell’indicazione di un porto, in balia di condizioni meteo avverse”.

Contro la decisione della Corte di Cassazione, invece, è una poliziotta, vice ispettore alla questura di Grosseto, che sui social ha duramente attaccato la Rackete. Il suo post è stato poi rimosso, ma ad averlo ripreso e a servirsene contro l’attuale amministrazione comunale è un ex consigliere e avvocato grossetano.

Caso Rackete, gli insulti della poliziotta

“È inutile che vi sforziate di dare dignità a questa lurida zecca di sinistra per avere visibilità: è solo una terrorista che farà la fine che merita e voialtri siete una pletora di mummie, completamente decontestualizzate dalla vita reale, talmente adusi a spaccare il capello in 4 da dimenticare pure di che cosa state parlando”. Queste le parole usate su Facebook dalla poliziotta di Grosseto. Il post, pubblicato giovedì 20 febbraio, è stato successivamente rimosso. Ma il danno ormai è stato fatto: il messaggio non è passato inosservato, molte le critiche da parte di chi difende Carola Rackete. A scagliarsi contro la poliziotta è anche un ex consigliere comunale grossetano.

Il post proseguiva con altri insulti rivolti alla capitana poche ore dopo la sentenza della Cassazione, che ha confermato il “no” all’arresto della Rackete. La poliziotta, tuttavia, non ha mai citato esplicitamente la capitana tedesca. Nel messaggio non mancano neppure gli attacchi ai giudici, ricordando che la nave “ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza, cioè pubblici ufficiali, onesti e fedeli alle istituzioni. E gli ospiti sulla nave, non fuggivano da niente”.