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Coronavirus, genitori del 38enne contagiato: “Nostro figlio gravissimo”

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"Nostro figlio è gravissimo, dorme intubato": a dirlo sono i genitori del 38enne positivo a coronavirus, ricoverato all'ospedale di Codogno (Lodi).

Sale al 16 il numero delle persone positive al coronavirus in Lombardia, mentre a Padova è stato registrato il primo decesso. Il primo caso arriva da Codogno, in provincia di Lodi, dove un 38enne è stato ricoverato in seguito a febbre alta e insufficienza respiratoria. Ricoverati all’ospedale Sacco di Milano un amico e la moglie del 38enne. La donna è incinta, al momento le sue condizioni non appaiono gravi. Più critica la situazione del trentottenne, che potrebbe essersi ammalato durante una cena con un amico, il possibile “paziente zero”, il quale era da poco rientrato dalla Cina, focolaio dell’epidemia. Si teme anche per i compagni di squadra del contagiato: l’uomo infatti, solo pochi giorni prima del ricovero, aveva disputato una partita di calcio. Cresce la preoccupazione per compagni e avversari, i quali potrebbero essere sottoposti ai controlli del caso.

Si teme anche per altri familiari dell’uomo, i quali adesso esprimono tutto il loro dolore. I genitori intanto hanno fatto sapere che il figlio è al momento “gravissimo”.

Coronavirus, i genitori del 38enne di Lodi

“È gravissimo, è intubato”, ha riferito il padre ai microfoni di Fanpage.it. Ha descritto l’uomo come uno sportivo: “Gioca a pallone, è un podista: fa di tutto, bicicletta, piscina”. Mercoledì 19 febbraio è l’ultima volta in cui i genitori hanno avuto modo di parlare con il figlio: “Non stava già bene, ma non era in Terapia intensiva, era in reparto”. “Domenica aveva la febbre, lunedì aveva la febbre. È stato ricoverato al pronto soccorso martedì mattina, poi è stato dimesso, ma quando è tornato a casa non è stato bene ed è tornato con la febbre a 40. È stato in Medicina per un giorno, poi si è aggravato ed è stato intubato”, ha spiegato la madre.

La prima volta che si è recato in ospedale, il 38enne non ha specificato di essersi incontrato con un amico rientrato dalla Cina. “Non si sapeva cosa avesse. Sembrava un’influenza. Solo quando è stato in sala di Rianimazione hanno iniziato ad avere dei sospetti e hanno fatto gli esami. E poi hanno continuato a fare domande su domande e la moglie ha detto ai medici della cena”.

Sulle sue attuali condizioni, il padre ha dichiarato: “Lui dorme, è una cosa penosa. Noi l’abbiamo intravisto perché non si poteva. Hanno fatto un’eccezione per noi, il medico ci ha visto che eravamo distrutti e ci ha accontentati. Era meglio non vederlo“. “La cena risale a gennaio”, hanno aggiunto i genitori. All’ospedale di Codogno sono ricoverati altri quattro pazienti con coronavirus.

Ancora nessun controllo sui genitori, che hanno dichiarato: “Noi stiamo bene, non abbiamo nessun sintomo. Ma non possiamo proprio dire che stiamo bene, è un’eresia. Ci hanno detto di non uscire e di non fare entrare nessuno. Devono ancora venire, quando non lo so”, dicono i due. “Pensavamo che la famiglia sarebbe stata avvisata più celermente, ma ci hanno spiegato che la questione è molto caotica”. Poi hanno precisato: “Ci lamentiamo perché siamo in queste condizioni: quello che ci manca è un po’ più di informazione, il resto è eccellente”.