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Coronavirus, infermiere di Codogno: "Qui è il panico"

Codogno

"Non c'è niente sotto controllo": parla un infermiere dell'ospedale di Codogno

“Tutto ciò che dicono non è vero, non c’è niente sotto controllo” è la frase d’allarme lanciata da un infermiere dell’ospedale di Codogno, uno dei focolai del coronavirus in Italia.

Coronavirus, infermiere: “è il panico”

Gli infermieri e medici dell’ospedale di Codogno stanno lavorando senza sosta per riuscire a far fronte al diffondersi del virus cinese. Ma i ritmi sono pesanti e la psicosi generale non li aiuta di certo. In una telefonata all’Ansa ha parlato un infermiere che si trova dentro l’ospedale di Codogno. “È il panico assoluto, l’ospedale è chiuso al pubblico e i parenti dei degenti continuano a chiamare preoccupatissimi per i loro familiari ricoverati, che oggi sono stati sottoposti al tampone” sono le parole dell’operatore sanitario. Poi continua: “La mia impressione è che prima hanno lasciato scappare i buoi e poi hanno chiuso la stalla“. Insomma, una situazione difficile quella che l’uomo ha descritto all’Ansa.

Rischio contagio tra i medici

I medici e gli infermieri sono tra i soggetti più a rischio di contrarre il coronavirus. “Vari dottori e sanitari si sono contagiati e questo rende prioritario che tutti gli ospedali siano forniti dei dispositivi di protezione personale, mentre non è così” riferisce il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli. Poi avverte: “È d’obbligo che medici e personale sanitario utilizzino i dispositivi di protezione personale, -contianua Anelli- dalle maschere ai guanti alle tute, per far fronte all’emergenza, ma ci sono ancora varie segnalazioni che tali dispositivi non siano presenti a sufficienza in ospedali, al 118, tra i medici di famiglia e nelle strutture sanitarie. È una situazione molto preoccupante sotto questo aspetto”.