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Coronavirus, supermercati presi d'assalto in Lombardia

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Per timore del coronavirus e di una possibile quarantena, in parte della Lombardia i supermercati sono stati presi d'assalto.

Alla paura del contagio, nella “zona rossa” dei comuni isolati (ma anche in gran parte della Lombardia) si aggiunge quella delle conseguenze di una possibile quarantena. È soprattutto il timore di restare senza generi alimentari e medicinali (mascherine e disinfettanti contro il coronavirus in primis) a spingere i cittadini lombardi a uscire di casa e a prendere d’assalto i supermercati.

Coronavirus, supermercati saccheggiati

Sui social circolano immagini che sembrano tratte da film apocalittici. Non solo strade deserte, ma anche supermercati e negozi di alimentari presi d’assalto, con lunghe code alle casse. Dagli scaffali mancano soprattutto generi di prima necessità: pane, pasta, acqua, carne, frutta e verdura. “Non si sa mai” si giustificano gli acquirenti. Molti negozianti preferiscono indossare mascherina e guanti, ma le medesime precauzioni vengono adottate anche da diversi clienti.

La situazione nel lodigiano

La prefettura di Lodi ha escluso dalla “sospensione dell’attività lavorativa” tutte quelle attività commerciali come “supermercati, ipermercati, negozi alimentari e attività connesse al trasporto e correlate al rifornimento di prodotti alimentari”. Nonostante le rassicurazioni delle autorità, resta alta la preoccupazione tra i residenti, che temono di restare senza generi di prima necessità. E, col passare delle ore, i negozianti lamentano una situazione sempre più difficile da gestire. “Ho quasi finito le scorte, perché non è che se c’è il virus la gente smette di mangiare” spiega un commerciante di Maleo. “Faccio rifornimento al mercato di Piacenza e non so se posso andare e tornare. Dal 112 mi hanno detto di chiamare il 1500, ma il 1500 non mi risponde. I vigili mi hanno detto che se entro ed esco dal comune devo fare il tampone, ma non so dove farlo. Forse non ce ne sono più. Temo che sarò costretto a chiudere“.