> > Coronavirus in Italia e viaggi all'estero: i Paesi che vietano l'ingresso

Coronavirus in Italia e viaggi all'estero: i Paesi che vietano l'ingresso

coronavirus in italia viaggi all'estero

Aumenta il numero di Paesi che interrompono il traffico aereo da e per l'Italia per impedire la diffusione del coronavirus.

L’emergenza provocata dal progressivo diffondersi del Coronavirus in Italia potrebbe portare altri Paesi a chiudere le frontiere con la nostra penisola, con conseguenze sui nostri connazionali che intendono intraprendere dei viaggi all’estero. L’Ufficio federale svizzero della sanità pubblica (Ufsp) segue da vicino l’evoluzione della situazione, ma per il momento non ritiene di introdurre misure supplementari. Ha dichiarato però che “i focolai presenti sul territorio italiano debbano ora essere controllati con tutti i mezzi”.

Coronavirus in Italia e viaggi all’estero

Come spesso accade in questi casi, la paura potrebbe prendere il sopravvento. Per il momento non ci sono da parte delle autorità competenti dei Paesi con cui l’Italia confina prese di posizione che mirano alla chiusura delle frontiere. Persistono però focolai isolati di persone, anche autorevoli, che richiedono maggiori controlli sui confini o addirittura l’isolamento dell’Italia. Le pressioni inizieranno a farsi sempre più forti in questi giorni, soprattutto se aumenteranno i casi di contagio nel nostro Paese.

Hong Kong

Anche Hong Kong si aggiunge alla lista dei Paesi nei quali tutti i viaggiatori transitati per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna saranno sottoposti a una quarantena obbligatoria di 14 giorni. La misura, specifica il governo, non si applica ai passeggeri in transito aeroportuale per le suddette regioni.

Cuba

Tutti i viaggiatori provenienti dall’Italia sono sottoposti a quarantena preventiva in ospedale per 14 giorni. Al termine del periodo di isolamento, saranno sottoposti a controlli sanitari quotidiani per due settimane.

Israele

In un primo momento Israele, attraverso le parole del ministro della Salute Yaacov Litzman, ha “consigliato” ai propri cittadini di “non recarsi in Italia. Stiamo effettuando i controlli per stabilire se l’Australia e l’Italia diventeranno Paesi i cui arrivi in Israele devono essere isolati al loro ingresso nel nostro territorio. Non temiamo di imporre l’isolamento“.

Solo il 27 febbraio le autorità israeliane hanno respinto alcuni viaggiatori provenienti dall’Italia: 25 (di cui 19 italiani, i restanti stranieri) provenienti da un volo partito da Bergamo, 23 da Venezia e 9 da Milano.

Lituania

I viaggiatori provenienti dalle zone a rischio (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) saranno sottoposti a controlli a bordo dell’aereo, per verificare la temperatura e il generale stato di salute. Le autorità sanitarie si riservano l’eventualità di monitorare lo stato di salute per le due settimane successive.

Grecia

Il governo greco ha sospeso tutte le gite scolastiche che hanno come meta l’Italia, sconsigliando a tutti i cittadini di non recarsi nel Paese.

Austria

Dopo l’iniziale decisione di bloccare al Brennero due treni partiti da Venezia e diretti a Monaco, il cancelliere Sebastian Kurz ha annunciato maggiori controlli su tutta la rete ferroviaria su cui transitano convogli provenienti da Lombardia e Veneto. In caso di passeggeri positivi al coronavirus, verrà ordinato il blocco immediato.

Regno Unito

Il Regno Unito ha escluso, al momento, la chiusura dei collegamenti aerei con l’Italia, ma chiede a tutti coloro che tornano da un viaggio nelle zone colpite da coronavirus un periodo di autoisolamento domestico di 14 giorni. La richiesta, ha precisato il ministro della Salute Matt Hancock, vale per tutti coloro che hanno soggiornato a nord di una linea tracciata tra le città di Pisa, Firenze e Rimini, anche in assenza di sintomi. In caso di sintomi, è necessario contattare immediatamente il 111.

Due scuole hanno deciso di chiudere per evitare il contagio dopo il ritorno di alcuni alunni da un viaggio in Italia.

Seychelles

Le autorità delle Seychelles hanno diramato un ordine di non imbarcare chiunque sia stato in Italia (così come in Iran e in Cina negli ultimi 14 giorni). Nel caso di cittadini di ritorno dalle zone a rischio, è prevista una quarantena.

Repubblica Ceca

Per gli italiani che atterrano all’aeroporto di Praga è previsto “un gate riservato, con screening mirato e misure igieniche aumentate. Secondo le nostre informazioni, siamo il primo aeroporto al mondo ad adottare tali misure sugli arrivi dall’Italia” si legge sui canali social dello scalo.

Mauritius

Divieto di ingresso per tutti coloro che provengono da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna: è quanto stabilito dalle autorità delle Mauritius, dove un volo Alitalia, con a bordo 40 italiani, è stato bloccato e i nostri connazionali rimpatriati per paura del contagio.

Bulgaria

La Bulgarian Air ha deciso di sospenderei voli da e per Milano fino al 27 marzo.

Iraq

Anche l’Iraq chiude i suoi confini per i viaggiatori in arrivo dall’Italia. Il governo di Baghdad ha vietato l’ingresso nel Paese anche dei cittadini e turisti provenienti da Cina, Thailandia, Corea del Sud, Giappone, Singapore e Iran, al momento sine die.

Kuwait

Il Kuwait ha deciso di interrompere tutti i collegamenti aerei con l’Italia (così come quelli da e per la Thailandia, la Corea del Sud e l’Iraq). Lo stop è in vigore fino al 9 marzo. A pagarne le conseguenze saranno i passeggeri dei 16 voli diretti a settimana dal nostro Paese per il Kuwait, la metà in partenza dallo scalo romano di Fiumicino e metà da quello milanese di Malpensa.

Bosnia e Macedonia

Anche Bosnia e Macedonia, come già Israele e Irlanda, hanno ufficialmente sconsigliato ai propri cittadini di recarsi in Italia.

Irlanda

Anche l’Irlanda, a breve distanza da Israele, ha sconsigliato ai propri cittadini di visitare le aree dell’Italia interessate dalla diffusione del coronavirus.

Francia

Il ministro della Salute francese Olivier Véran ha affermato che chiudere le frontiere “non avrebbe senso”. Questo “perché un virus non si ferma alla frontiera”. Di diverso parere è però stato il Sindaco di MentoneS, Jean-Claude Guibal. “Per preservare la salute dei cittadini e delle cittadine di Mentone – ha dichiarato – chiediamo una mobilitazione degli stabilimenti ospedalieri e sanitari e il rinforzo dei controlli sanitari alla frontiera oltre a più controlli sull’identità”.

Il governo di Macron ha però emesso alcune raccomandazioni per chi negli ultimi 14 giorni si è recato in zone a rischio come Lombardia, Veneto, Cina, Singapore e Corea del Sud: il divieto di mandare i figli a scuola, l’invito a evitare uscite non indispensabili e, quando possibile, il lavoro da remoto.

Svizzera

La Svizzera, come già accennato, non intende per il momento alzare i controlli sulla frontiera. Le ferrovie svizzere hanno dichiarato di non volere intervenire sul traffico internazionale verso l’Italia. “Siamo in stretto contatto con l’Ufsp e seguiamo le sue raccomandazioni”, spiega Danielle Pallecchi, portavoce dell’ex regia federale. Tuttavia, l’Ufsp, sul suo sito web, informa che le autorità “si preparano a possibili scenari in caso di ulteriore diffusione del virus”.

Diversi ministri e governatori hanno manifestato preoccupazione per la mobilità dei cittadini italiani transfrontalieri.

Germania

Il portavoce del Ministero dell’Interno tedesco ha assicurato che la Germania non prevede, al momento, la chiusura delle frontiere con l’Italia.

Croazia

C’è apprensione in Croazia per l’aumento del numero di casi di coronavirus nel Nord Italia. Le autorità croate hanno per questo deciso di sospendere per un mese tutte le gite scolastiche che hanno come destinazione la Penisola. Lo stesso provvedimento è stato emesso anche dalle autorità della Romania.

Le conseguenze per il turismo

C’è preoccupazione per le conseguenze sul turismo e, più in generale, per l’economia italiana e per l’immagine del nostro Paese all’estero, mentre aumentano i decessi e i contagi per coronavirus. In attesa del vertice chiesto dall’Italia con gli Stati confinanti, già diverse nazioni hanno deciso di interrompere le gite scolastiche o hanno sconsigliato di partire alla volta dell’Italia. “La situazione è fuori controllo, è di una gravità assoluta” ha commentato Ivala Jlenic, presidente di Fiaveti. “Noi ci aspettiamo un intervento del governo che sia forte e mirato”.