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Coronavirus le statistiche in Lombardia: 70% dei contagi sono uomini

Coronavirus Caserta

Secondo le ultime statistiche sulla sua diffusione in Lombardia, il coronavirus colpirebbe prevalentemente uomini e persone sopra i 65 anni di età.

Nella conferenza stampa indetta nella serata del 24 febbraio presso la Regione Lombardia l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha presentato le statistiche in merito ai contagi di coronavirus registrati nel territorio lombardo. Gallera ha spiegato come la maggior parte dei casi interessino ultra 65enni uomini, prevalentemente concentrati nelle province di Lodi, Cremona e Pavia.

Coronavirus, le statistiche in Lombardia

Rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano delucidazioni sul numero dei contagiati, l’assessore Gallera ha risposto sciorinando le statistiche aggiornate al 24 febbraio: Sono 70% uomini e 30% donne, in terapia intensiva sono il 10%, mentre [le fasce d’età colpite ndr] sono soprattutto uomini sopra il 65 anni, poi tra i 25 e i 49 e poi tra i 50 e il 64″.

Appare dunque evidente come il virus colpisca maggiormente persone in una fascia d’età avanzata e con importanti patologie pregresse. Delle sette vittime finora conteggiate in tutt’Italia il più giovane era infatti un 62enne di Castiglione d’Adda, comune della zona rossa nel lodigiano, che però registrava un quadro clinico già compromesso.

I dati sulla diffusione

Gallera ha poi spiegato come i casi di coronavirus in provincia di Milano siano attualmente da stabilire con certezza se sono 3 o 4, poiché il primo paziente positivo è successivamente risultato negativo a un esame più approfondito. Ciò significa che bisognerà attendere analisi più approfondite per capire se il primo test era errato o se l’uomo è riuscito a guarire sviluppando anticorpi.

Per quanto riguarda gli altri casi di contagio nel milanese e nella regione, l’assessore ha dichiarato: “Abbiamo un cittadino di Mediglia, il medico [del Policlinico ricoverato all’ospedale Sacco ndr] e un’altra persona che lavorava a Lodi ma vive a Milano che è risultata positiva. Abbiamo una grande prevalenza di lodigiani, il 60% è a Lodi, poi Cremona e Pavia, il 90% dei casi della regione è tra queste città.