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Coronavirus, quanto durerà l'epidemia in Italia e come combatterla

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L'Italia si è confermata il terzo Paese al mondo per numero di contagi da coronavirus, ma quanto durerà l'epidemia?

Il numero di casi positivi al coronavirus in Italia è in aumento e gli esperti temono che l’epidemia si possa prolungare per giorni, settimane, forse anche per mesi. La domanda che sorge spontanea tra le persone è infatti la seguente: quanto dura l’epidemia di coronavirus? Purtroppo non esiste un modo per stimare i tempi e le modalità di diffusione del Covid-19, tuttavia gli esperti sono concordi nella definizione di alcuni fattori che possono limitarne la diffusione.

Coronavirus quanto dura l’epidemia?

Secondo il direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità Gianni Rezza (intervistato da Repubblica) il Covid-19 accompagnerà l’Italia per diversi mesi. Nonostante non sia possibile definire con esattezza quanto dura l’epidemia, gli esperti concordano su alcune questioni. “Abbiamo un numero non piccolo di casi – ha dichiarato lo specialista -. Siamo arrivati alla seconda o terza generazione di contagi”. Il virus si sta diffondendo in tutta l’Italia e dunque serviranno alcuni mesi per vedere gli effetti positive delle misure introdotte dal governo. Tuttavia, esistono dei fattori che potrebbero limitare la diffusione del coronavirus.

Innanzitutto, come avviene per l’influenza, l’arrivo delle bella stagione potrebbe abbassare il numero di contagi. “È solo una sensazione – ha spiegato il professor Guido Silvestri –, ma è possibile che la diffusione del coronavirus sia legata anche a fattori ambientali. Non ci spieghiamo il fatto che nazioni popolose, con legami intensi con la Cina, siano prive o quasi di contagi. Penso a Indonesia, India, Thailandia, Bangladesh, Africa. Forse la temperatura gioca un ruolo nel limitare l’epidemia. In questo caso, il caldo potrebbe frenare il virus anche in Italia, come avviene con raffreddore e influenza stagionale”. Inoltre, in Cina hanno scoperto che il picco dell’epidemia è stato superato (tra il 23 gennaio e il 2 febbraio scorsi). Infatti, il numero di contagi e decessi in Cina è in diminuzione.

Un ultimo parametro significativo da tenere in considerazione per valutare la diffusione del coronavirus è il fattore R0. Si tratta di un valore che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia, ovvero il numero medio di persone che ciascun infetto è in grado di contagiare in una determinata popolazione dove la patologia è emergente. Per il Covid-19 l’Oms ha calcolato un fattore R0 preliminare compreso tra 1,4 e 2,5. Per alcuni scienziati dell’Università del Lancaster (Regno Unito), invece, l’R0 sarebbe di 3,11. Infine, i ricercatori di Hong Kong hanno calcolato un valore compreso tra 3,30 e 5,47. I dati non sono ancora definitivi. L’epidemia proseguirà nella sua diffusione fino a quando il fattore R0 sarà superiore a 1.