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Ravioli cinesi ritirati dal commercio per frammenti di plastica

Ritirati dal commercio ravioli cinesi

Il Ministero della Salute ha diffuso l'allerta: si tratta di ravioli cinesi ritirati dal commercio per la presenza di plastica.

I ravioli cinesi ritirati dal commercio sono quelli della marca Ta-Tung, venduti in confezioni da 250gr. Si tratta di un prodotto precotto e surgelato, nel cui ripieno è sono stati trovati dei frammenti di plastica. L’avviso è apparso sul sito “foodsafeit”.

Ravioli cinesi ritirati dal commercio

Oltre ai gamberi, all’interno dei ravioli al vapore Ta-Tung ci sono frammenti di plastica nella materia prima, germogli di bambù. L’allerta è stata diffusa dal Ministero della Salute attraverso il sistema europeo per alimenti e mangimi (RASFF).

Lotti ritirati dai supermercati

Distribuiti su tutto il territorio nazionale, i ravioli cinesi incriminati sono stati subito bloccati e ritirati dal commercio. Il Ministero invita i cittadini a NON consumare tale prodotto, le Regioni sono tenute a verificarne la presenza presso tutti i supermercati ai fini del richiamo.

I lotti di ravioli cinesi Ta-Tung oggetto dell’allerta sono:

  • K1K1 TMC 13/2/2020
  • K1M1 TMC 15/2/2020
  • K101 TMC 17/2/2020
  • K1T1 TMC 22/2/2020
  • K1V1 TMC 24/2/2020
  • K251 TMC 29/2/2020
  • K271 TMC 2/3/2020
  • K2C1 TMC 7/3/2020

Un pericolo ricorrente

La presenza di plastica all’interno di alimenti non è una novità. È successo anche in un lotto di tonno della famosa Rio Mare, azienda italiana, ritirato dal mercato per possibile presenza di questo materiale nelle scatolette. Il lotto era destinato a Malta, l’azienda proprietaria Bolton Group ci ha tenuto a specificare che si è trattato di una “svista”.

Anche la Beyers Caffè Italia Srl di Castel Maggiore (BO) ha dovuto affrontare un simile problema. Il rischio in questo caso si presentava durante l’erogazione dalle capsule: frammenti di plastica finivano nella tazzina. I lotti ritirati dal commercio erano di marca Conad, Caffè Leoni e Meseta. Non era la prima volta per l’azienda: è accaduta la stessa cosa anche nel 2019.