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Morti sul lavoro, gravi i numeri: più alti di quelli del Coronavirus

ambulanza donna travolta strisce pedonali

L'Italia continua a fare i conti con un grave problema, non si tratta del Coronavirus, ma dei morti sul lavoro.

L’Italia continua a fare i conti con un grave problema, non si tratta del Coronavirus, ma dei morti sul lavoro. A gennaio 2020 sono diminuite le denunce di infortuni, ma sono aumentate le denunce per i casi mortali rispetto allo scorso anno. Lo affermano i dati dell’Inail. Si sono registrate 52 morti bianche, in aumento del 18,2% sul 2019.

Morti sul lavoro: gravi i numeri

Per quanto riguarda le denunce di infortunio, l’Inail afferma: “I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 41.475 a 40.712 (-1,8%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un calo pari al 10,3%, da 6.433 a 5.771”.

Poi l’Inail snocciola i dati su quello che è il vero dramma, i morti sul lavoro, appunto. Morti spesso dimenticati e di cui non parla nessuno. Con 52 decessi le vittime di infortuni nel lavoro sono aumentate rispetto alle 44 registrate nel primo mese del 2019. “L’aumento ha riguardato tutte le gestioni: Industria e servizi (da 39 a 43 denunce), Agricoltura (da 5 a 7) e Conto Stato (da 0 a 2)”. E ancora: “Dall’analisi territoriale emerge un aumento di cinque casi mortali nel Nord-Est (da 9 a 14), di tre al Centro (da 9 a 12) e di uno sia al Sud (da 8 a 9) che nelle Isole (da 4 a 5). Il Nord-Ovest si contraddistingue, invece, per un calo di due casi (da 14 a 12), complici soprattutto i sette casi mortali in meno registrati in Lombardia (da 10 a 3)”.

“Situazione inaccettabile”

Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, ha commendato i dati: “Esprimiamo grande preoccupazione per i dati diffusi dall’Inail riguardo agli incidenti mortali sui luoghi di lavoro, che nel mese di gennaio 2020 sono in aumento del 18,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. Purtroppo, questo incremento ha riguardato tutti i settori, come l’industria, i servizi, l’agricoltura. Quasi ogni giorno, in tutta Italia si verificano incidenti mortali sul lavoro ed è un dato inaccettabile in un Paese civile come il nostro. Per questo, l’UGL è impegnata con grande determinazione con la manifestazione ‘Lavorare per vivere’, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul triste fenomeno delle ‘morti bianche’. Un’attenzione che, ci auguriamo, riesca a far capire che c’è assoluto bisogno di più formazione e che la sicurezza rappresenta un diritto per tutti i lavoratori e un dovere per chi deve garantirla”.