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Coronavirus, la moglie del "paziente uno" è stata dimessa: le sue condizioni

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La moglie del paziente uno, positiva al coronavirus, sembra stare meglio: V.S. è stata dimessa dall'ospedale. Anche il bimbo è in salute.

La gravidanza di V.S., la moglie del paziente uno di Codogno risultata positiva al Coronavirus, sembra procedere bene. “La bambina sta bene e la gravidanza arriverà a termine”, ha dichiarato un dirigente del gruppo podistico di cui fa parte la coppia. La donna, ricoverata all’interno dell’ospedale Sacco di Milano, è stata dimessa. Il suo compagno, il paziente uno, è invece ricoverato al San Matteo di Pavia.

Coronavirus, la moglie del paziente uno

Arrivano dunque buone notizie per la moglie del 38enne di Codogno, considerato il “paziente uno” da cui sarebbe partito il focolaio di coronavirus nel Lodigiano. La donna è all’ottavo mese di gravidanza. Le sue condizioni di salute risultano buone. Anche la piccola che porta in grembo è considerata in buone condizioni e dovrebbe nascere presto senza complicazioni. La donna è stata dimessa dall’ospedale, ma dovrà comunque terminare il periodo di quarantena nella sua abitazione. Anche il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana ha voluto esprimere la propria gioia per la notizia: “La giornata si conclude con una bella notizia – ha scritto su Facebook il Governatore – la “paziente 2″, la donna ricoverata all’ospedale Sacco, in dolce attesa, è stata dimessa“.

V.S. era impiegata presso un punto vendita di prodotti biologici Madre Natura a Casalpusterlengo. Faceva inoltre l’insegnante di educazione fisica. Non dovrebbe tuttavia aver contagiato nessuno, considerando che era a casa in maternità. Il suo compagno risulta in gravi condizioni e non sa come abbia contratto il virus. Il presunto ‘paziente zero’, il manager tornato dalla Cina con cui ha fatto alcune cene è risultato negativo a tutti i test.

La trasmissione nelle donne incinta

Intanto, da parte di Susanna Esposito, presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, sono arrivate le prime risposte sul rischio di trasmissione del virus al feto per le donne incinta. “La possibilità di un passaggio c’è – dice – ma non essendoci dati relativi alle infezioni virali trasmesse negli ultimi mesi di gravidanza è difficile stabilire i reali rischi”.