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Coronavirus, allarme in Lombardia: atteso picco di 8 mila contagi

Coronavirus in Lombardia, si teme disastro

Gli scienziati temono un picco di oltre 8 mila casi di persone affette da Coronavirus in Lombardia.

Scienziati e studiosi sono al lavoro per tentare di prevedere il comportamento del Coronavirus in Italia e in particolare in Lombardia. Quello che si teme è che nei prossimi mesi l’epidemia dilaghi fino a diventare incontrollabile. Le stime dell’unità di crisi lombarda non sono delle più rosee. Solo a livello regionale, si teme un picco di 8 mila ricoveri in ospedale entro il 22 marzo. Di questi circa 1.250 gravi saranno gravi e 400 in terapia intensiva. La previsione è stata riportata dal Corriere della Sera, e pare avrebbe concrete possibilità di avverarsi se le misure di contenimento finiranno per risultare inadeguate.

Coronavirus in Lombardia

Queste stime si basano sull’andamento del contagio a livello lombardo, che vede un aumento costante. Il tasso di crescita dei casi oscilla infatti tra il 20 e il 60 per cento in più al giorno. Dal primo contagiato di giovedì 20 febbraio (il 38enne di Codogno finito in terapia intensiva con una grave polmonite) si è passati a 33 del giorno successivo . Poi a 114 due giorni dopo. Passa appena una settimana e i casi in Lombardia erano già 531. Marzo non è iniziato meglio, con il bilancio salito a 984. Il 3 marzo erano 1520. Il 5 già 2.251.

Non c’è da meravigliarsi se questi numeri stanno spaventando gli esperti. Appunto, il timore è di arrivare a 8 mila contagiati attorno al 22 di marzo. Sebbene la malattia non risulta poi così mortale, la nostra situazione sarà complicata dal fatto che gli ospedali e i reparti di terapia intensiva di tutta la regione saranno portati in ginocchio. Il personale sanitario risulta già allo stremo e molte strutture hanno superato la capienza massima.

Intanto si ragiona su cosa fare delle attuali zone rosse. La decisione di ridurre le restrizioni per i comuni del Lodigiano è attesa per sabato 7 marzo. “Noi stiamo aspettando di valutare i dati – avverte l’assessore Gallera -. Dobbiamo capire “se ci evidenziano una riduzione della crescita in quell’area o magari una riduzione dei casi, un picco che scende. Lo faremo sabato, ci confronteremo con il Governo e poi capiremo”.