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Coronavirus, le parole di Massimo Galli: "Ampliare terapia intensiva"

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Ospite di Piazzapulita, l'infettivologo Massimo Galli ha affermato come potrebbero presto arrivare altre restrizioni per contenere il coronavirus.

Nella puntata della trasmissione televisiva Piazzapulita andata in onda giovedì 5 marzo, l’infettivologo e primario dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli ha voluto fare il punto sull’emergenza coronavirus nel nostro Paese, dichiarandosi favorevole alle misure disposte dal governo per contenere l’epidemia come quella della chiusura delle scuole. Tuttavia Galli ha anche affermato come la situazione stia diventando critica nella zone maggiormente colpite del virus, con costante carenza di medici e posti letto.

Coronavirus, parla Massimo Galli

Il primario del Sacco, l’ospedale punto di riferimento per la lotta al coronavirus in Italia assieme all’Istituto Spallanzani di Roma, ha voluto subito smentire le voci secondo cui il virus Sars-cov 2 sia poco più di una banale influenza: “Non è mai stata poco più di un’influenza e purtroppo molte uscite di questo tono hanno confuso le idee a chi voleva farsele confondere.

L’infettivologo ha poi spiegato il naturale decorso nei pazienti colpiti: “Nella stragrande maggioranza dei casi la malattia decorre con sintomi modesti, addirittura nei bambini e negli adolescenti spesso quasi senza sintomi. L’aspetto negativo è che bambini e adolescenti fanno però anche loro la loro parte nel diffondere ulteriormente la malattia”. Proprio per questo motivo Galli si è detto favorevole alla chiusura delle scuole, al fine di evitare che i bambini possano trasmettersi la malattia nelle classi e poi tra le famiglie.

La carenza di posti letto

Per quanto riguarda un eventuale collasso del sistema sanitario nazionale, Galli afferma: “Nelle regioni maggiormente colpite siamo al limite della sostenibilità. È necessario ampliare i letti di terapia intensiva e gestire le patologie di minor gravità in ambiti più articolati“. Galli ha poi aggiunto come in questo momento anche gli ospedali privati stiano facendo la loro parte, come ad esempio il San Raffaele di Milano.

Alla domanda di Corrado Formigli su quando potremmo tirare le somme sull’efficacia delle misure contro l’epidemia, Galli risponde: “Se entro Pasqua non abbiamo invertito chiaramente la tendenza, la faccenda diventerà decisamente più pesante da gestire. Se entro due settimane abbiamo invertito la tendenza in grado di gestire assai meglio il problema. Quel che è certo è che ci possiamo aspettare la necessità anche di altre restrizioni.