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Coronavirus, viaggio all'ospedale di Cremona: il video di Piazzapulita

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Le telecamere di Piazzapulita sono andate a visitare l'ospedale di Cremona, una delle strutture sanitarie più colpite dall'emergenza coronavirus.

L’emergenza coronavirus vista dall’interno di uno degli ospedali che più sono stati colpiti dalla diffusione dell’epidemia: quello di Cremona. Le telecamere della trasmissione televisiva Piazzapulita sono entrate nel nosocomio nei pressi della zona rossa per capire la reale entità dell’emergenza e soprattutto cosa ci dobbiamo aspettare in Italia per le prossime settimane. Nel servizio di Alessio Lasta possiamo toccare con mano le preoccupazioni degli operatori sanitari che giorno e notte si adoperano per scongiurare il rischio di nuovi contagi.

Coronavirus, dentro l’ospedale di Cremona

Nelle immagini mostrate all’interno del servizio è possibile constatare la gravità della situazione nel nosocomio cremonese, con medici e infermieri completamente bardati da tute anticontaminazione gestire dodici pazienti del reparto malattie infettive; per l’occasione riconvertito in reparto destinato a tutti coloro affetti da Covid-19. I degenti sono infatti intubati e sottoposti a ventilazione artificiale costante, spesso in posizione prona per molte ore al giorno.

I pazienti affetti da coronavirus soffrono infatti della cosiddetta sindrome da distress respiratorio acuto dell’adulto. Una complicanza per cui la ventilazione artificiale a pancia in giù permette di ossigenare anche le aree dorsali del polmone, che con il paziente in posizione supina vengono invece raggiunte con maggiore difficoltà.

Il bilancio a Pasqua

Secondo l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli inoltre, per poter capire se la lotta all’epidemia di coronavirus avrà avuto successo bisognerà aspettare almeno fino a Pasqua. Se per quella data i contagi dovessero diminuire allora l’emergenza potrà considerarsi rientrata, ma fino ad allora ci aspettano settimane molto critiche. Frasi che sostanzialmente ribaltano le iniziali valutazioni della dottoressa Maria Rita Gismondo, direttire analisi dello stesso Sacco, la quale aveva parlato del coronavirus come di un’influenza poco più grave del normale.