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Coronavirus, primo caso positivo a Concorezzo: il messaggio del Sindaco

Coronavirus: a Concorezzo primo contagio

Primo caso di Coronavirus nel Comune lombardo di Concorezzo, il paziente zero è stato annunciato dal Sindaco Capitanio.

A Concorezzo, comune in provincia di Monza-Brianza, è stato confermato il primo caso di Coronavirus accertato. Il paziente non versa in gravi condizioni ma comunque si trova ricoverato presso l’Ospedale di Vimercate. A darne notizia è stato il Sindaco, Mauro Capitanio, tramite un video pubblicato su Facebook.

Coronavirus a Concorezzo

Rivolgendosi ai cittadini, Capitanio ha dichiarato: “Il personale di ATS ha già provveduto ad adottare tutte le misure di sicurezza previste in materia, comprese quelle precauzionali per le persone che hanno avuto contatti con l’uomo”. Il Sindaco ha aggiunto che la priorità ora è contenere il contagio, senza che questo episodio diventi fonte di allarme.

La collaborazione di tutti è essenziale. Auguro una veloce guarigione al nostro concittadino da parte di tutti i concorezzesi”, ha detto, esprimendo la volontà di stabilire un filo diretto fra i cittadini e le Istituzioni per poterli tenere costantemente aggiornati sulla situazione. Per giusta decisione di Mauro Capitanio, non sono state diffuse le generalità del primo abitante del Comune ad aver contratto l’epidemia.

Il Sindaco di Concorezzo invita alla prudenza

Nel Comune la vita prosegue come prima, sempre però rispettando le misure indicate dal Governo per contenere il Coronavirus. Sempre durante il video diffuso sui social network, il Sindaco ha voluto ricordare quale sia il metodo corretto per lavarsi le mani e sottolineare l’importanza di evitare contatti ravvicinati, indicazioni rivolte soprattutto agli anziani.

Emergenza Coronavirus in Lombardia

In Lombardia il numero di contagi e decessi è in costante crescita, tanto che l’assessore al welfare Giulio Gallera ha chiesto aiuto alla Ong per avere più personale medico disponibile a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Sono state sospese tutte le attività di ambulatorio non urgenti, per ovvi motivi di priorità. Secondo i dati diffusi dall’Unità di Crisi lombarda, si parla di oltre 2mila e 200 casi dal 20 febbraio 2020.