> > Coronavirus, il video di Piazzapulita: gli effetti che può provocare

Coronavirus, il video di Piazzapulita: gli effetti che può provocare

Coronavirus Piazzapulita

Dopo l'emergenza Coronavirus, Piazzapulita ha visitato l'ospedale di Cremona. Gli effetti del servizio potrebbero non essere positivi.

Nell’ospedale di Cremona, non lontano dalla zona rossa lombarda, l’emergenza sanitaria costringe infermieri e medici a turni ininterrotti. Lì la gravità del Covid-19 continua a farsi sentire e le emergenze non mancano. Alla luce dell’allarme Coronavirus, Piazzapulita ha realizzato un servizio nel reparto di terapia intensiva della struttura cremonese per mostrare gli sforzi di tutti gli operatori sanitari e l’entità del problema. In questo modo, attraverso il servizio a cura di Alessio Lasta, si fa una previsione dell’andamento del contagio, per sapere cosa aspettarsi nel corso delle prossime settimane. Nelle immagini mostrate al pubblico di La7 si vedono medici e infermieri coperti da tute anticontaminazione gestire dodici pazienti del reparto malattie infettive, le cui condizioni appaiono molto delicate. Difficile non restarne impressionati: il video trasmesso da Piazzapulita potrebbe avere effetti negativi sul pubblico.

Coronavirus, gli effetti del servizio di Piazzapulita

Nel servizio i degenti appaiono intubati e sottoposti a ventilazione artificiale costante. Trascorrono gran parte della giornata in posizione prona. Infatti, molti dei pazienti risultati positivi al Coronavirus e ricoverati all’ospedale di Cremona sono affetti dalla sindrome da distress respiratorio acuto dell’adulto.

Il servizio di Piazzapulita ha voluto testimoniare la gravità della situazione e far chiarezza su quanto sta accadendo nel nostro Paese, aumentando la consapevolezza degli italiani. Eppure a molti le immagini non sono piaciute, perché definite troppo crude e impressionanti. Per alcuni, inoltre, mandare in onda un servizio simile violerebbe la privacy dei pazienti ricoverati

L’obiettivo era certamente quello di sensibilizzare l’opinione pubblica. Inoltre, per la messa in onda di quelle immagini, sicuramente è stato dato il consenso da parte dei familiari dei degenti. Tuttavia, persone particolarmente impressionabili non hanno dormito dopo aver assistito al servizio incriminato. Le persone più anziane e fragili, malate e deboli, si sono immedesimate con quei malati. Sensazione analoga per chi ha persone care con malattie pregresse, le quali, vista l’attuale situazione d’emergenza, sono più soggette al virus.

Secondo l’opinione di alcuni, le immagini mandate in onda su La7 non hanno fatto altro che alimentare la paura. Le scene con passanti protetti dalla mascherina mentre camminano sotto la pioggia battente, il tono di voce concitato dello speaker, la musica cupa in sottofondo, per alcuni, hanno incrementato la psicosi che dilaga nel nostro Paese. E per chi davvero ha paura per quanto si sta vivendo nelle ultime settimane, immagini simili potrebbero risultare pericolose.

La reazione di chi non ha paura

Per molte altre persone, invece, la paura che aleggia in Italia è solo frutto di un’esagerazione. In molti, inconsciamente, non prendono troppo sul serio il problema, definendo il Covid-19 “una normale influenza o poco più”. Per loro, le immagini in questione potrebbero essere utili per capire l’entità del problema. L’effetto, in tal caso, sarebbe positivo.

Tuttavia, mostrando le immagini dei pazienti più critici, il pubblico potrebbe identificare Covid-19 come un virus che, in tutti i casi, non permette di respirare autonomamente. Una simile considerazione potrebbe indurre molte persone a sottovalutare il problema, non considerando sintomi lievi che, al contrario, potrebbero essere indicativi per l’identificazione del Coronavirus.

Immagini così forti, inoltre, potrebbero generare un rifiuto, spingendo molti telespettatori a spegnere la tv o cambiare canale. In qualche modo si cercherà qualche immagine più confortante che rassicuri le preoccupazioni e le paure della gente. Alcuni, inoltre, hanno fatto notare che in terapia intensiva i pazienti ricoverati si trovano sempre in condizioni delicate e non molto diverse da chi è gravemente affetto dal Covid-19.